La maggior parte dei donatori italiani afferma di prediligere l’utilizzo di applicazioni di fundraising con un sistema di crediti e punti spendibili
Il 66% dichiara di aver donato per l’emergenza sanitaria
I millennial scavalcano i baby boomer, rappresentando il 32% dei donatori a livello nazionale
Dal punto di vista dell’età anagrafica, i più sensibili a questa tipologia di tematiche sono gli individui appartenenti alla Generazione X (tra i 40 e i 55 anni) pari al 34%, seguiti dai millennial (23-39 anni) con il 32% che a loro volta scavalcano i baby boomer (56-74 anni) con il 30%. Agli ultimi posti si posizionano i “mature”, con un’età superiore ai 75 anni (3%), e i giovanissimi della Generazione Z (1%). Inoltre, il 65% sono donne contro il 34% degli uomini.
Su un campione di 1.356 partecipanti, solo il 14% ha affermato di non aver donato affatto, principalmente maschi adulti nati tra il 1965 e il 1980. Il 42%, in particolare, dichiara di preferire la donazione di cibo o di beni materiali ma anche contribuire impegnandosi in attività di volontariato, e c’è chi si ritiene disposto a donare nei prossimi 12 mesi (39%).
Dal punto di vista della metodologia di donazione, il 58% predilige utilizzare strumenti online, contro il 39% di coloro che fanno ricorso al bonifico bancario (contro una media globale del 12%). Inoltre, il 53% utilizza tool di fundrasing di Facebook, il 12% gli sms solidali e il 23% PayPal. Spostando lo sguardo sul resto del mondo, la ricerca – condotta in digitale tra il 1 marzo e il 31 maggio 2020 – ha coinvolto 15.285 soggetti di cui 13.468 donatori, appartenenti a 133 paesi. L’88%, in particolare, ha affermato di aver effettuato almeno una donazione, di cui il 52% in America, il 18% in Europa, il 15% in Asia, l’11% in Sud America e il 2% rispettivamente in Africa e in Australia. In generale, per donare a Onp, Ong ed enti di beneficenza, il 55% dei donatori a livello globale predilige gli strumenti online, seguiti dai bonifici bancari (12%) e da PayPal (10%).