Una nuova indagine ha mostrato come le società che offrono charitable planning hanno in gestione asset per valore mediano sei volte superiore, con il triplo della crescita organica mediana
Dal sondaggio è emerso che le società che offrono charitable planning hanno in gestione asset per valore mediano sei volte superiore, con il triplo della crescita organica mediana; allo stesso tempo i nuovi clienti attratti da queste società assegnano in gestione il 30% di risorse mediane in più rispetto alle controparti che non pianificano la filantropia.
“E’ fondamentale che i consulenti finanziari facciano parte non solo del processo decisionale , ma che siano loro stessi ad avviare la conversazione con i loro clienti. La pianificazione della beneficenza consente ai consulenti per rafforzare l’ampiezza delle loro competenze di gestione patrimoniale e di costruire relazioni più forti con i clienti, con piani finanziari più olistici”, ha affermato Fidelity Charitable.
La maggiore lealtà nei confronti dei consulenti attivi anche su queste tematiche potrebbe essere dovuta al fatto che le donazioni sono un elemento importante nell’immagine che il cliente ha di sé. Lo aveva affermato, in una precedente ricerca Fidelity, il 75% degli imprenditori. Allo stesso tempo il 60% dei dirigenti aziendali si era detto interessato ad capire come le azioni della società possono essere usate per massimizzare le donazioni di beneficenza.
“E’ incredibile quanto una domanda semplice e breve” sulle donazioni “possa stimolare così tante conversazioni”, ha detto Sirma Tzoutzova, wealth manager di Fidelity Investments, “i clienti amano parlare di come fare beneficenza e di questo si sentono orgogliosi”.
Questi aspetti più etici della gestione patrimoniale, inoltre, sembrano destare maggiore interesse fra le nuove generazioni: tre quarti dei millennial si identificano nell’immagine del filantropo, contro il 35% dei baby boomer. Secondo il rapporto, ciò pone le basi per un incremento delle donazioni nel prossimo decennio, durante il quale una parte della ricchezza si trasferirà nelle mani dei millennial.