Durante il webinar annuale organizzato da Aifi sul mercato m&a in Italia, è stato presentato il report “Il mercato M&A 2021, trend 2022 e deal pipeline” di Kpmg
Nel 2021 sono state chiuse 1.165 operazioni per un controvalore pari a circa 98 miliardi di euro. Si tratta dell’anno migliore dopo la crisi finanziaria del 2008
Il mercato globale m&a, ha chiuso il 2021 facendo registrare incrementi a doppia cifra (+47% in termini di controvalore e +31% in volumi rispetto all’anno precedente). Con 4.418 miliardi di dollari generati a fronte di 48.948 operazioni completate ha segnato i nuovi massimi storici. Anche il mercato italiano chiude un anno particolarmente positivo: nel 2021 sono state chiuse 1.165 operazioni per un controvalore pari a circa 98 miliardi di euro. Si tratta dell’anno migliore dopo la crisi finanziaria del 2008 in termini di controvalore e il record assoluto in termini di volumi. A riportare queste evidenze è il report “Il mercato M&A 2021, trend 2022 e deal pipeline” a firma Kpmg e presentato in occasione del webinar organizzato da Aifi giovedì.
Bene le operazioni cross-border
A livello geografico in termini di valore le operazioni Italia su estero hanno rappresentato la quota maggiore, ben il 57% del totale. Seguono le operazioni Italia su Italia al 25% e estero su Italia al 17%. La performance del mercato m&a cross border out è stata di 56 miliardi di euro, registrando una crescita del 155%. Aumentano anche le dimensioni medie delle singole operazioni. I big deal, transazioni oltre il miliardo di euro, nel 2021 sono stati infatti pari a 20, in aumento rispetto ai soli 6 del 2020.
I settori del 2021
A livello settoriale il 2021 è stato invece dominato sia in termini di valore che di volumi dall’Industrial e Consumer Markets. I deal in questo settore sono stati 647 (il 55% del totale) per un valore di 47 miliardi di euro (49%). I mega deal del calibro di FCA/PSA, che ha visto la nascita di Stellantis e l’OPA di Luxottica sulle azioni di Grand Vision, hanno generato un controvalore di circa 27 miliardi di euro. Al secondo posto si posizionano le telecomunicazioni, settore è in continuato il trend di progetti di consolidamento nel comparto delle torri di trasmissioni sull’ infrastruttura di rete a banda ultra larga in fibra ottica. Infine i Financial Services, con 70 operazioni per 16,8 miliardi di euro, hanno visto il closing dell’operazione di integrazione Nexi-Nets-Sia, che ha dato vita alla principale paytech europea.
E il 2022?
L’ aspettativa per il 2020 è che si possa confermare il trend di crescita in termini di volumi con controvalori stabili o in lieve calo. I player di medio grande dimensione e le Pmi potrebbero accelerare i processi di crescita per linee esterne, mentre i forti investimenti necessari per fare fronte alla transizione energetica ed alla digitalizzazione possono favorire processi di concentrazione, la crescita dimensionale e la ricerca di sinergie industriali. Come operazione principale, si attende entro fine fine marzo 2022 la chiusura definitiva della cessione di Autostrade per l’Italia, da parte di Atlantia S.p.A. (88,06%) al Consorzio costituito da CDP Equity S.p.A., The Blackstone Group International Partners LLP e Macquarie European Infrastructure Fund 6 SCSp.