Cambiamento? Non sfida, ma incentivo a migliorarsi

Antonio Murtas
22.11.2022
Tempo di lettura: 3'
Per non subire il cambiamento bisogna diventare parte di esso, sfruttando la sua energia per evolvere. È questo il segreto del successo di WEALINS, che da 30 anni fornisce ai suoi clienti e partner il know-how e gli strumenti per realizzare i propri obiettivi

Una clientela sempre più sofisticata, nuovi vincoli normativi e una rapida digitalizzazione dei processi. Ecco le nuove sfide di oggi che il private insurance deve affrontare: per superarle occorre abbracciare il cambiamento e diventare parte di esso, senza rinunciare alla propria identità. Ce lo racconta in questa intervista Luc Rasschaert, CEO di WEALINS.

Avete da poco spento 30 candeline. Cosa rende speciale questo traguardo?

Siamo passati dall’essere un player di nicchia a essere il secondo private insurer unit linked in Lussemburgo, con oltre 16 miliardi di euro di masse gestite. Ciò è stato possibile grazie a due fattori: da un lato la digitalizzazione completa del nostro know-how, cha avvantaggia i nostri clienti e partner; dall’altro la selezione di professionisti di valore, la cui maggior parte è in WEALINS da oltre cinque anni. Loro costituiscono un punto di riferimento per i nostri stakeholders e testimoniano la qualità del nostro ambiente di lavoro.

In tre decenni come sono cambiate le esigenze dei vostri clienti e partner?

Negli ultimi 30 anni la complessità delle vicende familiari e patrimoniali degli individui di elevato standing è notevolmente aumentata. Per questo segmento di clientela oggi è normale che famiglia, patrimonio e lavoro siano situati in diversi Paesi. Anche gli strumenti sono più complessi: in passato le polizze utilizzavano prevalentemente obbligazioni, oggi i sottostanti disponibili sono numerosi ed eterogenei ed è per questo che collaboriamo con le migliori banche e case di gestione. Infine, la digitalizzazione, che ha cambiato profondamente la raccolta e la fruizione di dati e informazioni.

Siete presenti in dieci mercati in Europa: in che modo quello italiano si distingue dagli altri?

Essendo una delle principali economie europee, l’Italia rappresenta una delle più importanti piazze per il private insurance lussemburghese. Vediamo numerose opportunità di crescita soprattutto verso quella parte di clientela ‘potenzialmente private’ oggi non ancora servita. Insieme alle opportunità sussistono però anche le differenze culturali e le complessità normativo-fiscali ed è per questo che da oltre dieci anni serviamo il mercato italiano con uno specifico team pluridisciplinare di professionisti madrelingua.

Quali sono i vostri progetti per il futuro? Come intendete realizzarli?

La nostra strategia principale è quella di estendere e rafforzare la nostra presenza in ciascuno dei mercati europei dove operiamo, rimanendo al contempo reattivi in caso si dovessero presentare nuove opportunità. Ma non è tutto: ci siamo adattati rapidamente alla rivoluzione normativa legata agli investimenti sostenibili e saremo in grado di portare un vero valore aggiunto in materia ai nostri partner e clienti.

Quali saranno secondo voi le prossime sfide del private insurance? Come le affronterete?

Sicuramente stare al passo con le normative europee, come quelle in materia di sostenibilità, così come rimanere up-to-date rispetto al trend di digitalizzazione che sta vivendo il wealth management. E tutto ciò mentre assistiamo a uno dei più grandi trasferimenti di ricchezza intergenerazionale in Europa nel segmento della clientela hnw e uhnw. Fedeli al nostro motto “You Lead, We Empower”, vediamo ognuna di queste sfide come uno stimolo per migliorarci ed evolvere: mettendo al servizio di clienti e partner la nostra esperienza e il nostro impegno vogliamo costruire con loro un legame di fiducia che duri nel tempo.

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