Le compagnie assicurative sono interessate dal rischio legato agli attacchi informatici su due fronti
Il primo è il piano assuntivo, dato che alcune compagnie includono nella loro offerta commerciale per imprese e famiglie prodotti assicurativi a copertura di questa tipologia di rischio
- sul piano assuntivo, dato che alcune compagnie includono nella loro offerta commerciale per imprese e famiglie prodotti assicurativi a copertura di questa tipologia di rischio
- sul piano operativo, in quanto le assicurazioni, depositarie di grandi quantità di dati sensibili e/o confidenziali, risultano essere un bersaglio ideale per gli attacchi informatici.
Alle compagnie è stato dunque chiesto quale fosse la loro percezione in merito e un’ampia maggioranza di loro considerano l’aumento dell’uso dello smartworking un driver importante per la crescita dell’esposizione agli attacchi informatici, sia attualmente sia in prospettiva. 9 imprese su 10 considerano che lo smartworking inciderà in senso negativo sul rischio cyber moderatamente o molto.
Il rischio informatico è per sua natura complesso e interessa l’attività assuntiva dell’impresa di assicurazione attraverso vari canali. Il danno da attacco informatico, infatti, può essere di tipo diretto, che provoca cioè perdite economiche all’entità attaccata, come nel caso dell’interruzione dell’attività produttiva indotta dal cessato funzionamento dei sistemi informatici, o di tipo indiretto, come nel caso della responsabilità civile della vittima dell’attacco se questo porta al furto di dati sensibili di terzi.
C’è infine un’altra tipologia di copertura, che riguarda il ramo assistenza, e offre servizi di vario tipo, pre e post evento, come la valutazione della vulnerabilità, il ripristino della funzionalità dei presidi informatici, la messa in sicurezza del sistema e la mitigazione del danno reputazionale. Queste coperture possono essere commercializzate in isolamento o in pacchetti multirischio. E infine, l’offerta commerciale cyber in Italia è prevalentemente rivolta a clienti corporate. Questo porta ad una concentrazione dell’offerta nel segmento di mercato delle piccole e medie imprese (Pmi), seguite a distanza dalle imprese non quotate e da quelle quotate. Poco invece è coperta la pubblica amministrazione.