Per costruirsi un portafoglio previdenziale integrativo è fondamentale imparare a risparmiare in maniera “forzata” una quota delle proprie entrate nette
Si tratta di materia delicata da maneggiare e per questo serve una persona esperta al fianco che faccia da guida
Una regola aurea è quella di cominciare il prima possibile a risparmiare, anche piccole somme
Per costruirsi un portafoglio previdenziale integrativo è fondamentale imparare a risparmiare in maniera “forzata” almeno un decimo delle proprie entrate nette mettendo queste somme nel proprio salvadanaio virtuale. Il secondo passo è che queste somme vanno investite nel migliore dei modi possibili e soprattutto in base alle proprie esigenze di vita, calibrando tale investimento a seconda del tempo mancante alla pensione. “Per questo è fondamentale realizzare un’analisi previdenziale da cui poi si deve partire per la pianificazione vera e propria” sottolinea Emanuele Chillè, private banker di Sanpaolo Invest a Bergamo ed esperto di pensioni iscritto all’Associazione Analisti Previdenziali Italiani (Asapi). “Si tratta di fare scelte controintuitive: se si comprano fondi azionari diversificati ma poi si teme che si tratti di un investimento troppo aggressivo si dovrebbe immaginare di metterli nel freezer. Eppure queste sono scelte che ti ripagano molto di più nel lungo periodo. Con un’altra parte dei risparmi, invece, si può sottoscrivere un piano d’accumulo a 5-10 anni investendo in maniera più moderata. In generale, va ricordato che più lungo è l’obiettivo d’investimento e più si può essere aggressivi”.
Una materia da affrontare con una persona esperta al tuo fianco
Ma si tratta di materia delicata da maneggiare e per questo serve una persona esperta al fianco che faccia da guida. “Le scelte alla base del proprio portafoglio d’investimenti non cambiano, ma è normale che periodicamente vada fatto un fine tuning per ridurre la volatilità soprattutto in momenti complessi come quelli che stiamo vivendo sui mercati finanziari”.
Un’altra regola aurea è quella di cominciare il prima possibile a risparmiare, anche piccole somme visto che spesso oggi i giovani faticano a trovare un’occupazione fissa oppure appena hanno dei soldi li spendono. “Pochi sanno che un giovane che inizia a lavorare oggi, con la prospettiva di 40 anni di contribuzione, se nel suo “salvadanaio” versasse 50 euro mensili per tutto il periodo lavorativo – in pratica, consumando una pizza e un cocktail in meno al mese – in un fondo azionario (ideale per investimenti a lungo termine), quando sarà prossimo all’età pensionabile avrà accumulato un montante di 124 mila euro circa”.
Sembra incredibile ma questo tesoretto può addirittura raddoppiare o triplicare se durante il nostro percorso lavorativo aumenteremo l’accantonamento periodico a 100/200/300 euro mensili sempre rispettando la famosa regola “di ciò che guadagno almeno un decimo pago prima me stesso” .
Infatti, per chi ci riesce, quello attuale è un momento propizio per risparmiare, dato che anche gli investimenti di breve periodo, cioè con un orizzonte temporale di uno o due anni, sono tornati a essere remunerati. I titoli di Stato o i conti di deposito, infatti, possono rendere anche il 3% lordo all’anno, numeri che si confrontano con un’inflazione elevata ma che comunque sono più attrattivi rispetto anche solo all’inizio dello scorso anno quando gli stessi rendevano lo zero virgola.
Il ruolo chiave del “pianificatore finanziario e previdenziale”
Ma per costruirsi una pensione integrativa è imprescindibile la figura del “pianificatore finanziario e previdenziale”. “Proprio come un bravo personal trainer ti affianca per tutto il periodo necessario a creare il tuo tesoretto integrativo facendoti rispettare il piano di investimento pianificato, soprattutto nei momenti di forte variabilità dei mercati dove le emozioni potrebbero prevalere sulla ragione e dunque portarci a scelte irrazionali e dannose per noi stessi. E, come abbiamo visto, anche per i più giovani che hanno meno possibilità di risparmio, non servono grosse cifre per iniziare”.
L’importanza di una migliore educazione finanziaria
Quello che serve è una migliore educazione finanziaria per avere maggiore consapevolezza dei propri investimenti, necessaria anche per capire che costruire il proprio salvadanaio è un percorso complesso e che dura tutta la vita, dove non esistono scorciatoie. “Purtroppo oggigiorno è sempre più diffusa l’idea che è possibile arricchirsi in maniera facile, magari tramite qualche “guru” di qualche piattaforma online che ti dà la dritta giusta. Siamo nell’era del tutto e subito, sfortunatamente questa mentalità porta le persone, specialmente i più giovani a non accantonare nulla per loro stessi perché, non vedendo i risultati nel breve periodo, sono portati a pensare che ci siano altre strade per diventare ricchi senza sforzo” conclude Chillè.
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