Nonostante la pandemia, nel mondo il numero dei milionari è aumentato e la concentrazione di ricchezza nelle mani di poche famiglie sembra essersi consolidata
Nel contesto attuale, in cui anche i processi di globalizzazione si stanno riscrivendo, la ricchezza degli individui già ricchi non rallenta ma, tutt’al più, si sposta
Senza dubbio, non si può affermare che l’aumento della ricchezza per i già ricchi nell’ultimo periodo abbia rallentato. Al contrario.
Dal rapporto sulla ricchezza globale, per il 2021, elaborato da Credi Suisse, infatti, emerge che la concentrazione di ricchezza nelle mani dei già facoltosi – high net worth individuals – non solo è aumentata ma sembra destinata a conoscere periodi ancora più floridi. La ricchezza dei super ricchi infatti cresce esponenzialmente: il numero di individui con un patrimonio personale netto superiore a 50 milioni di dollari, passerà, nel giro dei prossimi cinque anni, da 215 mila individui a 344 mila.
Attualmente, sono gli Stati Uniti ad avere il maggior numero di milionari, seguiti da Cina e Giappone. In Europa, invece, al primo posto si posiziona la Germania, seguita da Francia, a pari merito con la Gran Bretagna, e poi dall’Italia e dalla Spagna.
Ma, la ricchezza non solo cresce; si sposta. Infatti, come riportato dal Financial Times, nell’articolo What next for the rich in a post-pandemic world?, si ritiene che il maggior aumento della ricchezza si registrerà non negli Usa ma in Cina e India. È lì, infatti, che le persone stanno accumulando enormi patrimoni. Anche in questo caso, come rileva Credit Suisse, entro il 2025 la ricchezza media delle famiglie cinesi sarà pari a quella media delle famiglie americane nel 2017.
Lo scenario che si profila all’orizzonte, allora, in via concreta, sembra essere poco affine con quel “tax the rich” riportato sull’abito della rappresentante dem. Ci si deve aspettare, piuttosto, non già una tassazione più efficace a carico degli ultra wealthy, dunque l’introduzione di tasse più elevate sulle plusvalenze e un regime fiscale di successione più severo, quanto un aumento su scala mondiale del divario tra facoltosi e poveri e, conseguentemente, del tax gap e della tax inequality.
Secondo il Financial Times, la pandemia ha permesso ad oltre 5 milioni di persone di diventare milionarie e ha fatto lievitare la loro ricchezza del 4,1%.
Esiste quindi un vero e proprio contrasto tra l’andamento della ricchezza delle famiglie e delle dinastie ricche rispetto all’andamento dell’economia degli Stati in cui le stesse operano e custodiscono i loro capitali. Infatti, paradossalmente, dai dati restituiti dalla ricerca di Credit Suisse, emerge che i paesi gravemente colpiti dal coronavirus sono stati quelli che, più di altri, hanno registrato la maggiore espansione del patrimonio netto delle famiglie.
In particolare, i guadagni sono stati maggiori in Nord America e in Europa, dove la ricchezza totale è aumentata di circa il 10%.