Secondo un sondaggio di Spectrem Group, un investitore su quattro ritiene il wealth management troppo costoso
Il 22% degli investitori ritiene che la gestione patrimoniale sia appropriata per chi ha almeno 100.000 dollari da investire
Uno dei motivi per cui molti investitori non hanno un consulente finanziario è il fatto che, a loro avviso, la gestione patrimoniale sia troppo costosa per i servizi di cui hanno bisogno. O, perlomeno, così la pensa un investitore (statunitense) su quattro. È quanto emerge da una ricerca condotta da Spectrem Group su investitori con un patrimonio netto compreso tra 100.000 e 25 milioni di dollari.
Differenze generazionali
La survey ha evidenziato come la valutazione in merito alla convenienza di affidarsi ai professionisti della gestione patrimoniale differisca in base all’età. Gli investitori in pensione, per esempio, sono più propensi a credere di potersi permettere la gestione patrimoniale, con il 39% disposto a pagare per i servizi di wealth management, rispetto al 30% degli investitori che sono ancora in età lavorativa. Anche la generazione a cui appartiene l’investitore ha un’incidenza significtiva. I Baby Boomers sono quelli che più credono di potersi permettere la gestione patrimoniale (39%), mentre solo il 32% dei Gen X ritiene che la gestione patrimoniale valga la spesa. Infine solo il 36% degli investitori WWII (i nati prima del 1946) ritiene che la gestione patrimoniale valga il costo, ma più della metà è neutrale e solo il 14% ritiene che sia troppo costosa.
Quando conviene rivolgersi al wealth management?
Oltre alla percezione del valore del costo, gli investitori hanno anche opinioni differenti sul livello di ricchezza adeguato per accedere ai servizi di gestione patrimoniale. Il 22% degli investitori ritiene che la gestione patrimoniale sia appropriata per chi ha 100.000 dollari, il 26% ritiene che siano necessari almeno 500.000 dollari e solo un quarto degli investitori ritiene che una famiglia debba avere più di 1 milione di dollari per qualificarsi per la gestione patrimoniale.
Quando i mercati vanno giù…
Infine, secondo Spectrem Group alla base della riluttanza di affidare la gestione delle proprie finanze a un consulente c’è anche il fatto che gli investitori fai-da-te sono convinti di poter ottenere – investendo direttamente in fondi comuni o in altri strumenti finanziari – gli stessi rendimenti dei consulenti finanziari. Questa idea si è diffusa negli ultimi anni, caratterizzati da un contesto di mercato favorevole durante il quale il valore effettivo della gestione degli investimenti non è stato apprezzato appieno. Gli attuali ribassi dei mercati finanziari e la tendenza a livelli più alti di volatilità, secondo la società di ricerca americana, potrebbero portare gli investitori, soprattutto quelli con figli o ormai prossimi alla pensione, a considerare più attentamente la collaborazione con un professionista finanziario.