La pubblicazione è volta ad ottenere pareri da parte dei soggetti interessati, privati investitori ed operatori finanziari per la definitiva stesura della circolare
Nella Legge di bilancio 2021 è stato introdotto un credito di imposta pari alle eventuali minusvalenze derivanti dagli investimenti qualificati fatti entro il 31 dicembre 2021
L’Agenzia delle entrate ha posto in consultazione la bozza di una circolare che fornisce i chiarimenti per i risparmiatori e gli operatori del settore in merito alle novità introdotte alla disciplina fiscale dei Pir ad opera del Dl n. 124/2019, del decreto Rilancio e da ultimo dalla Legge di bilancio 2021. C’è tempo fino al 16/02/2021 per inviare le proprie osservazioni e proposte all’indirizzo di posta elettronica [email protected].
Tenuto conto del breve lasso temporale in cui si sono succedute le modifiche normative e della operatività del mercato, la pubblicazione in consultazione pubblica è volta ad acquisire dai soggetti interessati, privati investitori ed operatori finanziari, contributi utili per la definitiva stesura della circolare.
Il regime Pir
In generale, il regime Pir riguarda essenzialmente i redditi di natura finanziaria percepiti dalle persone fisiche fiscalmente residenti nel territorio italiano, conseguiti al di fuori dell’esercizio di un’attività di impresa, nonché dalle casse di previdenza e dai fondi pensione. È previsto un limite massimo dell’importo investito pari a 150 mila euro, con un limite annuo di 30 mila euro. Per quanto riguarda i Pir alternativi è previsto un plafond complessivo di 1.500.000 euro, con un limite, per ciascun anno solare di 300 mila euro. Inoltre, per poter fruire del regime di non imponibilità, bisogna detenere gli investimenti per almeno 5 anni.
La disciplina dei Pir è però stata di diverse modifiche che sono intervenute nell’arco di pochi anni dall’introduzione. La prima la si trova nella Legge di bilancio 2019. Questa ha introdotto specifici vincoli nella composizione degli investimenti ammissibili nel Pir che, di fatto, ne hanno limitato l’operatività. Questo ha avuto come conseguenza l’intervento di un Dl che ha introdotto nuove modifiche. Con quest’ultimo sono stati previsti nuovi criteri per l’ammissibilità degli investimenti qualificati per i Pir costituiti dal 1° gennaio 2020 e regole specifiche per le casse di previdenza e i fondi pensione. Il decreto Rilancio ha poi introdotto i Pir alternativi, misure strutturali volte a incentivare l’afflusso di risorse alle imprese, non solo in capitale di rischio ma anche in capitale di debito, potenziando dal punto di vista quantitativo, le capacità dei Pir di convogliare il risparmio privato verso il mondo delle imprese. Un’altra modifica è stata infine fatta nel decreto Agosto che ha innalzato i limiti quantitativi per gli investimenti in Pir alternativi.