Ai cittadini extra Ue verrà richiesto di prestare garanzia sulla capacità di pagare le tasse
Nel terzo trimestre 2022 sono state aperte 94.080 nuove partite Iva
Partite Iva per cittadini extra-Ue: cosa cambia
Nella manovra finanziaria è prevista una “norma di contrasto alla concorrenza sleale” volta a colpire quelle attività “apri e chiudi’”, riconducibili a soggetti stranieri intestatari di partita Iva che spesso dopo aver avviato un esercizio commerciale non pagano le tasse e chiudono prima dei controlli; per poi ricominciare allo stesso modo.
In questi termini, stando al ddl di bilancio 2023, al ricorrere di certe condizioni, ai cittadini stranieri provenienti da Paesi extra Ue che richiedono l’apertura di partita Iva, potrebbe essere richiesta una garanzia di solvibilità fino a 20 mila euro.
La richiesta di garanzia, tuttavia, non opererebbe in automatico ma solo ove l’istruttoria non dovesse dare esito positivo in merito alla potenziale solvibilità di pagare le imposte dei soggetti richiedenti.
La garanzia permetterebbe di frenare il fenomeno delle c.d. teste di legno, vale a dire di quei soggetti (molto spesso stranieri) che – con il solo intento di frodare il fisco o pagare meno imposte – aprono o ri-aprono fittiziamente attività in Italia, per conto di altri, pur risultando nullatenenti o non rintracciabili.
Attraverso questa previsione si intensifica quindi il controllo sui soggetti considerati a rischio evasione.
Il meccanismo funzionerebbe in questo modo: al cittadino di uno Stato estero extra Ue che inoltra richiesta per l’attribuzione di una nuova partita Iva, dopo averne già chiusa una ed essere stato segnalato dal Fisco, verrà richiesto di depositare apposita garanzia fideiussoria (bancaria o assicurativa) per un importo pari a 20mila euro.
Solo al momento di cessazione dell’attività, e a seguito della verifica di tutti i versamenti fiscali e contributivi, la fideiussione viene restituita.
Partite Iva: i numeri in Italia
Stando alle ultime analisi del Mef a seguito dell’aggiornamento dei dati dell’Osservatorio sulle partite Iva, nel terzo trimestre 2022 sono state aperte 94.080 nuove partite Iva.
Le nuove partite Iva sono state aperte per:
- il 69,7 per cento da persone fisiche
- il 21,8 per cento da società di capitali
- il 2,8 per cento da società di persone.
Tra queste, la quota dei “non residenti” ed “altre forme giuridiche” rappresenta il 5,6 per cento del totale delle nuove aperture.
Come messo in evidenza dal Mef, rispetto al terzo trimestre del 2021 si rileva un calo generale per tutti i soggetti giuridici: -56,3 per cento dei non residenti, -8,5 per cento le società di persone, -7,8 per cento per le persone fisiche, -5,2 per cento per le società di capitali.