Ci sono diversi motivi che spiegano il mancato rimborso dell’Iva
E uno di questi è legato alla complessità del sistema fiscale
Secondo il sondaggio condotto da Sap Concur, “The Hidden Potential of Vat Reclaim”, le imprese si sono concentrare a chiudere l’anno fiscale con un bilancio positivo, dimenticandosi però di gestire anche il recupero dell’Iva.
“Il rimborso può essere un esercizio notoriamente complesso, che richiede molta attenzione e tempo, a partire dal momento in cui i dipendenti presentano le loro richieste di rimborso fino alla fine dell’anno fiscale, quando i team finanziari presentano i moduli fiscali. Inoltre, il grande carico di sconti fiscali e il cambiamento delle misure governative durante la crisi Covid-19 hanno ulteriormente complicato il processo. È importante affermare che il rimborso dell’Iva può essere un’opzione importante per mantenere il flusso di cassa ma, cosa più importante, è necessario considerare le questioni di conformità” spiega Pierre-Emmanuel Tetaz, Svp Emea e general manager di Sap Court.
Secondo il report il mancato rimborso dell’Iva è dunque legato a 3 motivi:
- Ci sono processi inadatti alla presentazione di richieste di rimborso spese e fatture multi-Iva. Da sottolineare come a livello europeo le imprese italiane sono le più diligenti. Il 19% dei responsabili dei team finanziari afferma infatti di non richiedere il rimborso dell’Iva a causa di richieste di rimborso avanzate dai dipendenti con informazioni mancanti o errate e il 26% di non farlo a causa di aliquote Iva diverse per articoli con la stessa nota spese. Inoltre, il 23% delle imprese italiane dichiara che un ostacolo per le richieste di rimborso sono anche regolamenti diversi per ciascuna valuta e giurisdizione.
2. Uso inefficiente degli strumenti digitali. Anche se il 74% dei dipendenti italiani affermi di avere gli strumenti digitali per richiedere il rimborso dell’Iva, il 47%, ammette di non ottenere il meglio da questi strumenti.
3. Complessità nell’elaborazione delle richieste e della garanzia della conformità. Il 59% delle aziende italiane si aspetta un futuro finanziario ancora più cupo con controlli più frequenti e sanzioni per non conformità. Sotto questo aspetto le imprese italiane sono le più pessimiste rispetto alle altre realtà europee.
E proprio sul futuro che molte aziende e responsabili dei team economici e finanziari si stanno concentrando. Si sta cercando di capire come l’introduzione di soluzioni legate all’artificiale potranno aiutare le imprese.
Il 46% degli imprenditori italiani ritiene infatti che l’Ia fornirà dati e rapporti migliori per ottimizzare la spesa aziendale e identificare le opportunità di risparmio. Inoltre, il 42% dei manager finanziari ritiene che introdurre nuove e migliori pratiche funzionalità per il recupero dell’Iva sia un’opportunità per impiegare il proprio team su priorità più strategiche per l’azienda. La pensano nello stesso modo il 52% dei manager finanziari dei paesi nordici, mentre non è un’urgenza per il 29% dei manager inglesi. E infine il 45% dei dirigenti d’azienda italiani pensa che l’uso intelligente dell’Ia potrà ridurre il rischio di sanzioni dovute a errori/non conformità alle normative.