Agenzia delle entrate e Guardia di finanzia possono inviare richieste agli intermediari e agli operatori finanziari esteri richiedendo informazioni relative alle operazioni finanziarie da e verso l’estero di importo pari o superiore a 15.000 euro
L’avvio del monitoraggio partirà da ottobre 2020 e le trasmissioni saranno fatte in maniera telematica
Il provvedimento congiunto sostituisce il precedente del 2014, disciplina, tra l’altro, le modalità tecniche di trasmissione e ricezione delle richieste e delle relative risposte.
L’accordo si inserisce in un consolidato contesto di collaborazione istituzionale tra il corpo della Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate, caratterizzata da una sinergica azione di stimolo alla compliance e di contrasto ai più pericolosi fenomeni di evasione fiscale, anche di tipo internazionale, a tutela dell’economia sana del Paese.
Gli intermediari dovranno dunque trasmettere una serie di informazioni dettagliate che vanno dai dati di chi fa l’operazione e di chi li riceve. L’avvio della novità partirà da ottobre 2020 e le trasmissioni saranno fatte in maniera telematica.
Evasione in Italia
Secondo il “Rapporto Italia” di Eurispes il 50% degli italiani pensa che l’evasione fiscale sia giustificabile. “Per il 25,1% non è grave solo se compiuta da chi fa fatica a sostenere la pressione fiscale; per il 19,6% è grave per chi possiede grandi patrimoni; per il 9% non è grave perché in Italia la pressione fiscale è eccessiva”. Per il 40,9% la sanzione più giusta per i grandi evasori è il sequestro dei beni, mentre multe e sanzioni economiche e amministrative sono la soluzione corretta il 29,6%. Il 17,3%, invece, crede il carcere sia la punizione più adatta. È solo uno dei dati che emergono dal 32esimo Ma non finisce qua perché il 63,7% degli italiani si dicono contrari a pagare le tasse allo Stato per garantire una distribuzione delle risorse tra i cittadini appartenenti a regioni diverse. Sull’ipotesi di pagare più tasse agli enti locali e meno tasse allo Stato perché è più facile verificare la qualità dei servizi erogati dalle amministrazioni locali, la popolazione si divide: il 47,6% è d’accordo e il 52,4% no. Infine, per quasi il 50% dei cittadini pagare le tasse allo Stato per avere un livello accettabile di servizi pubblici è indispensabile (il 16,4% in meno rispetto al 2007).