La specificità del mercato cinese tende a privilegiare soluzioni di assegnazione di medio-lungo periodo e non assegnazioni di breve termine
La Cina attrae numerose persone desiderose di trasferirsi per lavoro, in particolare a Pechino o Shangai
Di seguito si riportano solo alcune delle questioni che possono venire in rilievo se per scopi personali o per decisione del proprio datore di lavoro si decide di effettuare un trasferimento in Cina.
Gli espatriati devono registrarsi presso le autorità fiscali cinesi se hanno motivo di ritenere che a causa della durata del loro soggiorno potrebbero divenire soggetti al pagamento delle imposte sul reddito. Sono considerati residenti fiscali in Cina i soggetti che risiedono abitualmente o coloro che trascorrono più di 183 giorni in un anno.
Tenendo presente che l’interpretazione e l’applicazione delle regole in materia potrebbe variare da un luogo ad un altro della Cina, in linea generale, si può affermare che se un individuo non domiciliato in Cina lavora nella Repubblica Popolare Cinese e riceve salari e stipendi da un datore di lavoro straniero (e gli emolumenti non sono sostenuti da uno stabilimento situato in Cina), la soggezione dei suoi compensi alle imposte cinesi dipenderà dalla durata della permanenza, nel corso dell’anno solare.
I compensi del personale dirigente sono soggetti all’individual income tax sui redditi derivanti o ritenuti a carico dello stabilimento cinese anche se la loro permanenza in Cina non supera i 90/183 giorni in un anno solare.
Gli espatriati che lavorano in Cina godono di alcune agevolazioni fiscali. In particolare, per le voci di spesa non incluse nei salari o negli stipendi sostenute dall’azienda a titolo di rimborso (si pensi alle spese di alloggio, istruzione, vitto).
Dal 1° Gennaio 2019 è entrata in vigore in Cina una riforma della tassazione sul reddito individuale (Individual Income Tax, IIT) con il fine di alleggerire la pressione fiscale e arginare gli effetti negativi del costo della vita in costante aumento.
In base alla nuova disciplina, un soggetto che trascorre almeno 183 giorni complessivamente in un anno solare in Cina viene considerato fiscalmente residente in Cina.
In base alla nuova normativa, la detrazione standard sul reddito imponibile è di RMB (denominazione ufficiale della valuta cinese) 60.000 all’anno per il soggetto residente o pari a RMB 5.000 al mese per il soggetto non residente.
La nuova normativa prevede anche misure anti-elusione fiscale che permetteranno alle autorità fiscali cinesi di imporre rettifiche e riscuotere imposte non pagate (insieme agli interessi di mora) nel caso in cui, ad esempio, si dimostri che un individuo beneficia di vantaggi fiscali attraverso transazioni prive di giustificazione o che non rispettano i prezzi di mercato oppure mediante il controllo di società in paradisi fiscali.