Tasse e trasferimenti pubblici nel corso delle crisi hanno impedito un sostanziale aumento della concentrazione dei redditi
Soprattutto a seguito dello scoppio della pandemia, risulta in crescita l’interesse verso i mercati azionari e il trading online; parimenti, è aumentato l’interesse verso le cripto-attività
Benché siano ancora pochi i dati raccolti, nella crisi economico-sanitaria del Covid-19, come rilevato dalla Consob nel documento “Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane”, in prima battuta, nel 2020, si è registrato un calo dei salari medi (pari al -6%), mentre, successivamente, nel 2021, il reddito disponibile è tornato a crescere.
E invero, stando a quanto pubblicato dall’Osservatorio sui Conti Pubblici nel report “Come è cambiata la distribuzione del reddito in Italia dagli anni Ottanta?”, negli ultimi anni la distribuzione del reddito è diventata più diseguale per la popolazione lavorativa, mentre è rimasta stabile per le persone con più di 65 anni. Dalle stime della Banca d’Italia e da quelle dell’Ocse, inoltre, emerge che la disuguaglianza nella distribuzione del reddito sarebbe aumentata soprattutto per i redditi dei non pensionati rispetto a quella dei pensionati.
Ebbene, in questo scenario, è interessante comprendere in che modo i fenomeni che incidono sulla distribuzione della ricchezza, influiscono sulla propensione al risparmio e all’investimento delle famiglie italiane.
Come rilevato nel report Consob pubblicato lo scorso dicembre, nel 2021 il tasso di risparmio delle famiglie italiane si è alzato rispetto ai livelli precrisi. In Italia, come in tutta l’Eurozona, persiste ancora una forte preferenza per la liquidità, che nell’ultimo quinquennio ha visto accrescere il suo peso nel portafoglio delle famiglie raggiungendo a giugno 2021 il 34% delle attività finanziarie totali (32% in Italia).
È opportuno evidenziare che l’intervento dello Stato, attraverso la tassazione e i trasferimenti pubblici, così come attraverso la previsione di misure fiscali agevolative, ha permesso alla forbice delle disuguaglianze di non allargarsi troppo rapidamente, mitigando gli effetti negativi che le numerose crisi – e in particolare quella sanitaria – hanno riversato sulla distribuzione del reddito.