Con l’emergenza sanitaria e il lockdown aumenta il debito pubblico e diminuisce il Pil
Il ricorso alla leva fiscale per finanziare le casse dello Stato è tra le ipotesi al vaglio
Secondo i professionisti del wealth management probabile l’introduzione di un condono fiscale o di una imposta patrimoniale
Gli addetti del settore si sono interrogati sulle misure fiscali che potrebbero essere adottate dal governo e sugli strumenti di protezione patrimoniale. L’analisi di Francesco Baccaglini, avvocato di Albacore Lugano, vede contrapposto lo scenario di intervento su imposte già in vigore a quello di introduzione di imposte una tantum. Con riferimento alle imposte già esistenti sono stati ipotizzati diversi scenari che hanno interessato tanto le imposte sui redditi quanto le imposte di successione e quelle sugli immobili.
Ecco alcune ipotesi prese in considerazione
- Contributo di solidarietà sui redditi maggiori di 80mila euro:
è stato presentato l’emendamento Delrio al decreto “Cura Italia” non approvato in sede di conversione (gettito atteso: 1,3 miliardi di euro.) - Aumento di imposte di successione e donazione:
proposta di Legge n. 2830/2015 (aumento delle aliquote e riduzione delle franchigie). Di recente l’Osservatorio dei conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano ha pubblicato lo studio sui “Pro e contro dell’imposta su successioni e donazioni” di Edoardo Frattola e Giampaolo Galli. - Aumento della tassazione delle rendite finanziarie:
tenuto conto che più di due terzi della ricchezza netta è concentrata nel quinto più ricco delle famiglie e un altro 15% della ricchezza appartiene al quintile subito inferiore (secondo i dati di Bankitalia), tale tassazione delle rendite finanziarie potrebbe essere disegnata rispettando il vincolo costituzionale della progressività (Fabrizio Onida Il Sole 24 Ore del 25 marzo 2020). - Aumento Imu:
– aumento base imponibile (aggiornamento delle rendite catastali per le quali è scaduta la delega prevista dalla L. Delega n. 23/2014);
– aumento aliquota (attualmente 0,86%, con possibili incrementi a livello comunale fino a 1,14%)
Per quanto riguarda invece l’ipotesi dell’introduzione di imposte una tantum, le alternative considerate hanno riguardato:
- Prelievo forzoso:
per esempio, il prelievo Amato 10.07.1992: 0,6% sui depositi, conti correnti, libretti e buoni fruttiferi presso banche italiane e la Posta (art. 7, Dl. n. 333/92); - Imposta patrimoniale:
imposta una tantum sullo stock di ricchezza privata (mobile o immobiliare); - Prestito irredimibile:
emissione di debito pubblico senza scadenza, ma che paga interessi (per esempio: rendita italiana del 1935 per finanziare la guerra d’Etiopia); - Condono sotto forma di:
– voluntary disclosure(Vd) con allargamento ai soggetti che non hanno aderito alla Vd del 2015;
– scudo fiscale;
– condono tombale;
– rottamazione delle cartelle.
Tra tutti questi, quale lo scenario più probabile?
Tra i partecipanti al convegno chiamati a esprimere la propria preferenza con un sondaggio a risposta secca è emerso che il condono, in una delle forme considerate, potrebbe essere la misura probabilmente introdotta. La preferenza ha ricevuto il 35% dei voti. A seguire l’imposta patrimoniale con il 26% e poi il prestito irredimibile e il prelievo forzoso entrambi con il 15% delle preferenze. Per la restante quota del 9%, si ritiene che nessuna imposta sarà introdotta.
Quale strumento potrebbe garantire la migliore protezione del patrimonio?
Con un secondo sondaggio è stato poi chiesto quale strumento, tra quelli proposti, potrebbe garantire la migliore protezione del patrimonio in uno scenario come quello considerato. La maggioranza delle preferenze espresse dai professionisti della gestione patrimoniale è andata in questo caso alla residenza estera (53%). A seguire la costituzione di un trust opaco estero (22%) e poi la polizza vita estera (19%). Altre soluzioni per la quota restante.