La mappa degli incentivi per le imprese al femminile

Nicola Paronzini
30.12.2022
Tempo di lettura: 3'
Oggi le imprenditrici hanno a disposizione incentivi per la nascita o il consolidamento della propria attività grazie anche agli aiuti ministeriali, ma ci devono essere determinate condizioni. Ecco le principali agevolazioni per l’imprenditoria femminile

L’imprenditoria femminile è molto importante nel tessuto produttivo e dei servizi in Italia; infatti il 22% delle imprese è guidata da donne. Si vuole ricordare che nell’ultimo quinquennio le imprese femminili sono cresciute moltissimo raggiungendo il 75% di tutte le nuove imprese costituitesi sul territorio italiano. 

Oggi le imprenditrici hanno a disposizione incentivi per la nascita o il consolidamento della propria attività grazie anche agli aiuti ministeriali a patto che, in caso di società, nel cda siano nominate in misura non inferiore a due terzi del totale dei componenti o che, nelle imprese individuali, la titolare sia una donna (anche le lavoratrici “autonome” con partita Iva possono accedere alle agevolazioni).

Il Pnrr e l’imprenditoria femminile

Anche il Pnrr sostiene l’imprenditoria femminile con una dotazione consistente (400 milioni di euro) nell’ambito della MissioneM5, componenti C1, investimento 1.2. 

Il budget è suddivido in sub iniziative: 

  • rifinanziamento per gli strumenti “Nito e Smart&Start” per le solo imprese femminili; 
  • rifinanziamento Fondo impresa femminile;
  • finanziamento delle azioni di “accompagnamento, monitoraggio e comunicazione”. 


Cosa sono i finanziamenti “Smart&Start” 

In particolare i finanziamenti “Smart&Start”, che possono essere agevolati o a fondo perduto, si rivolgono a iniziative imprenditoriali che intendano investire in immobilizzazioni materiali o immateriali e/o in servizi funzionali alla realizzazione del piano di impresa 

 

Cos’è il piano “Nuove imprese a tasso zero” 

Interessante è anche il piano “Nuove imprese a tasso zero” che è rivolto a imprese operanti: 

  • a) nell’industria, artigianato e trasformazione di prodotti agricoli; 
  • b) nei servizi alle imprese, alle persone e per l’innovazione sociale; 
  • c) nel commercio di beni e servizi; 
  • d) nel turismo.

I soggetti beneficiari dovranno realizzare i loro programmi entro i 24 mesi successivi alla data di sottoscrizione del contratto di finanziamento. Il finanziamento, la cui durata massima è di 8 anni, è a tasso “zero” e non ha forme di garanzia.
 Si ricorda che la forma e la misura delle agevolazioni sono studiate in funzione delle linee di azione e dell’ammontare delle spese ammissibili indicate nei programmi di investimento (nascita e/o sviluppo e consolidamento delle imprese femminili). 

Alle agevolazioni di cui sopra si devono aggiungere quelle inerenti alle spese sostenute per i servizi di assistenza tecnico-gestionale (max. € 5.000) 


Cos’è il Fondo imprese femminile

Il progetto “Fondo imprese femminile”, ancora, è un’iniziativa del Mise (attualmente si è in attesa di un ulteriore rifinanziamento); questa misura prevede finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto per tutte le imprese femminili operanti sul territorio italiano indipendentemente da: 

  • 1) settore;
  • 2) dimensione;
  • 3) impresa costituita (diversificando i finanziamenti a seconda del fatto che le imprese siano costituite da più o meno di 12 mesi);
  • 4) impresa da costituire. 


Altre misure di finanziamento promosse a livello locale 

Si evidenzia che l’imprenditoria femminile può beneficiare anche di misure di finanziamento promosse a livello locale. H2: Modalità di presentazione delle domande Importante, infine, è ricordare che le agevolazioni sono concesse con una procedura valutativa a “sportello” e che le domande devono essere compilate in via elettronica attraverso il sito www.invitalia.it In ultimo è doveroso ricordare che è necessario attendere anche le ultime indicazioni dell’attuale governo.

Opinione personale dell’autore
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Dottore commercialista, titolare dello studio Paronzini, amministratore di Pgn Services srl; già
professore a contratto (diritto del turismo) all'Università Iulm di Milano e (diritto del turismo e
diritto dei beni culturali) all'Upo, sedi di Novara e Domodossola. Attivo nel diritto tributario e in
materia contabile per pmi, agricoltura e terzo settore; revisore contabile, iscritto all’elenco nazionale
dei componenti dell’Organismo di valutazione della performance, abilitato per la consulenza nelle
crisi di sovraindebitamento.

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