L’emergenza sanitaria ha imposto nuovi modelli comportamentali che potrebbero rappresentare un’opportunità di crescita e di investimenti strategici nel prossimo futuro
È fondamentale promuovere l’eccellenza italiana nel mondo
I dettagli del White paper del gruppo di lavoro M&A di AmCham Italy sul mercato delle fusioni e acquisizioni fra Italia e Usa
I motivi che rendono l’Italia attrattiva
La competitività di uno Stato è definita dalla capacità produttiva delle sue aziende e dalla capacità di attrarre capitali privati e attuare politiche a sostegno della loro internazionalizzazione per competere nel panorama globale. Le aziende che intraprendono strategie di M&A crescono maggiormente in termini di profitti e ricavi rispetto a quelle che optano per altre strategie di espansione. Dato il contesto completamente globale in cui operano, l’attività di M&A, se adeguatamente sviluppata, rappresenta un acceleratore del percorso di crescita delle aziende, le quali possono, attraverso questa strategia, entrare nel mercato, ampliare o acquisire competenze tecnologiche, know-how, distribuzione e la logistica.
Secondo l’outlook di AmCham, nonostante il mercato italiano sia stato seriamente colpito dalla pandemia, ci sono buoni motivi che lo rendono ancora molto attrattivo per gli investitori americani. L’emergenza sanitaria ha causato sì una contrazione delle operazioni, ma ha imposto nuovi modelli comportamentali che potrebbero rappresentare una opportunità di crescita e di investimenti strategici nel prossimo futuro. In particolare, settori impattanti come comunicazione, media & technology, fintech, servizi It, insieme a comparti d’eccellenza come l’industria alimentare, dimostratasi particolarmente resiliente nel primo semestre 2020, potrebbero sfruttare le opportunità offerte da investimenti transfrontalieri.
Le operazioni Italia/Usa negli ultimi cinque anni
L’andamento delle operazioni Italia/Usa negli ultimi cinque anni (2015-2019) si è mantenuto stabile, rappresentando una quota significativa del totale delle transazioni. La maggioranza delle operazioni riguarda investimenti statunitensi in Italia che nel solo 2019 hanno rappresentato circa il 67% del totale. Si tratta in particolare di acquisizioni di maggioranza effettuate da buyer strategici o finanziari e con una forte focalizzazione sui settori di eccellenza del Paese: industriale (30% degli accordi totali), Tmt (27%) e consumer (20%). Nello stesso anno anche le operazioni Italiane negli Stati Uniti sono state tutte di maggioranza, tra queste spicca in particolare l’acquisizione da parte del gruppo Ferrero dei biscotti e degli snack di Kellogg company. Anche in questo caso i settori più interessanti sono stati quello industriale e quello consumer (50% degli accordi totali). Per entrambi i Paesi l’obiettivo è favorire le operazioni “minoranza” per aumentare il flusso di investimenti e promuovere la costruzione di partnership.