“In Italia già nel secondo trimestre del 2020 abbiamo notato una certa ripresa in termini di transazioni e ci attendiamo che questo trend prosegua anche nella seconda metà del 2020”, dichiara Marco Daviddi, Mediterranean Leader dell’area Strategy and Transactions
I driver della ripresa dell’attività M&A sono rappresentati dall’enorme ammontare di liquidità da investire a disposizione nei fondi di private equity (soprattutto quelli esteri), e dalle opportunità di consolidamento nei settori tipici del Made in Italy
“In qualsiasi tempesta la reazione istintiva è quella di correre ai ripari e aspettare, ma l’evidenza dimostra che restare fermi non è un’opzione percorribile. Come ci insegna la crisi finanziaria del 2008, in queste fasi straordinarie il mercato consente alle aziende di effettuare acquisizioni strategiche, in grado di sostenere poi una crescita più rapida nel periodo di ripresa. Allo stesso tempo, la crescita organica attraverso piani d’investimento mirati è altrettanto cruciale.”, commenta Andrea Guerzoni, EY Global Vice Chair dell’area Strategy and Transactions
M&A nel primo semestre
Il primo semestre 2020 si è chiuso con un valore aggregato di transazioni M&A effettuate su target italiane pari a circa 9,3 miliardi. Il dato risulta minore non solo rispetto al periodo 2015-2018 di elevata attività M&A, ma fin dalla crisi finanziaria del 2009, e sconta l’effetto dei mesi di lockdown imposto in Italia e nelle principali economie a livello mondiale da marzo a maggio 2020, a seguito del propagarsi del Covid-19.
“In Italia già nel secondo trimestre del 2020 abbiamo notato una certa ripresa in termini di transazioni e ci attendiamo che questo trend prosegua anche nella seconda metà del 2020. Le aziende, gli imprenditori e i fondi hanno effettivamente compreso che questa crisi legata al Covid-19 è destinata a ridisegnare mercati, comportamenti di consumo e operation delle aziende e in questo contesto le operazioni straordinarie sono viste come opportunità per accelerare i processi di trasformazione. I settori più difensivi e resilienti, che hanno subito in misura minore l’effetto del periodo di confinamento, in alcuni casi traendone opportunità di crescita, sono quelli considerati più appetibili dagli investitori: infrastrutture digitali e fisiche, settore farmaceutico, healthcare, agroalimentare, packaging”, spiega Marco Daviddi, Mediterranean Leader dell’area Strategy and Transactions
Ripresa di M&A
I driver della ripresa dell’attività M&A sono rappresentati dall’enorme ammontare di liquidità da investire a disposizione nei fondi di private equity (soprattutto quelli esteri), e dalle opportunità di consolidamento nei settori tipici del Made in Italy, in cui molte famiglie sono desiderose di ricercare un affiancamento nella gestione per agevolare il passaggio generazionale.
“Man mano che l’economia mondiale andrà incontro a una progressiva ripresa nel 2021, le transazioni e i piani d’investimento emergeranno come uno strumento fondamentale per le aziende per ridefinire il proprio futuro. La necessità di evolvere il proprio modello di business per garantire la crescita nel new normal porterà i manager a ricercare modalità per ripensare, ridefinire e reinventare il business per creare valore a lungo termine” , conclude Guerzoni.