Moreno Zani, chairman di Tendercapital: “Ci sembrava interessante portare al Salone del risparmio due persone di grande successo che possano testimoniare come la parte femminile possa e debba essere determinante per lo sviluppo della sostenibilità in generale ma anche della sostenibilità economica del nostro Paese”
Alessia Marcuzzi, conduttrice e imprenditrice: “In Italia c’è molto scetticismo rispetto al fatto che una donna, in particolare un’artista, possa avviare una realtà imprenditoriale. Ma perché una donna non può spendere le proprie forze economiche per dar vita a una nuova azienda? Per ridurre il gender gap bisogna partire dalle scuole”
Perché una donna non può spendere le proprie forze economiche per avviare una nuova realtà imprenditoriale? Quali sono i bias alla base dell’impatto estremamente negativo della crisi pandemica sulla componente femminile della popolazione e sulle disparità salariali? E da dove partire per costruire un’economia più inclusiva? Sono solo alcune delle domande cui la giornalista e scrittrice
Daria Bignardi ha cercato di dare risposta insieme alla conduttrice e imprenditrice
Alessia Marcuzzi, nell’approfondimento ospitato da
Tender Capital nell’ambito del
Salone del Risparmio 2021 in calendario dal 15 al 17 settembre a Milano. Un’occasione per ricordare anche come l’industria del risparmio gestito sia chiamata ad accelerare il cambiamento verso un’economia più sostenibile e responsabile. Facendo leva sulla lettera “s” dell’acronimo esg.
“Avevo messo in atto da un po’ di anni un piano B, perché il lavoro televisivo non si può tramandare ai propri figli, non è tangibile economicamente”, racconta Marcuzzi. “Sono partita da un’azienda di borse nel 2015, quando ho lanciato Marx&Angels, poi Luce nel 2019 sulla skincare. E tutto quello che riguarda l’inclusività e l’empowerment femminile è sempre stato un valore fondamentale di questi progetti (le persone che collaborano con me sono all’80% donne). In Italia c’è
molto scetticismo rispetto al fatto che una donna, in particolare un’artista, possa avviare una realtà imprenditoriale. Ci si domanda: sarà lei che controlla tutto? È un prestanome? Una testimonial? Ma perché, aggiungo io, una donna non può pensare di spendere le proprie forze economiche per dar vita a una nuova realtà? In America, invece, moltissime celebrities hanno delle aziende, basti pensare a Gwyneth Paltrow”.
Secondo l’imprenditrice, per ridurre il problema del gender gap bisognerebbe partire dalle scuole, ricordando alle bambine come i ruoli manageriali non spettino unicamente agli uomini e anche la finanza possa essere un “affare” da donne. Ma bisognerebbe, al contempo, incrementare le assunzioni in “rosa”. Come ricorda Bignardi, infatti, la maggior parte dei licenziamenti nell’anno della crisi ha riguardato proprio la componente femminile della popolazione (si parla di cifre vicine al 100%). “La board manager di Luce è donna. E lo dico con orgoglio perché non è affatto scontato”, aggiunge Marcuzzi. “Anche il laboratorio cui mi sono affidata per reperire i prodotti è composto interamente da donne. È raro che si vada ad acquistare i prodotti in aziende composte da sole donne, ma è un punto da cui partire”, continua l’imprenditrice. “Sostenibilità, inclusività, parità di genere: non sono solo etichette. Sono la nostra vita. E questo lo sanno bene le donne. Se ci apriamo davvero a certi temi, anche le imprese potranno beneficiarne”, conclude Bignardi.
Moreno Zani, chairman di Tendercapital: “Ci sembrava interessante portare al Salone del risparmio due persone di grande successo che possano testimoniare come la parte femminile possa e debba essere determinante per lo sviluppo della sostenibilità in generale ma anche della sostenibilità economica d…