Decreto sostegno: tutte le misure (e gli aiuti) in cantiere

Rita Annunziata
4.3.2021
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Atteso nell'arco dei prossimi dieci giorni il testo definitivo del decreto sostegno. Allo studio indennizzi per 2,7 milioni di attività, tra imprese e professionisti. Addio ai codici Ateco: gli aiuti terranno conto delle perdite subite sulla base dei fatturati medi mensili del 2019 e quelli del 2020

L'ipotesi allo studio è di destinare risorse a 2,7 milioni di partite Iva con un fatturato massimo di cinque milioni di euro

La consistenza degli aiuti, riservati a chi ha subito perdite pari ad almeno il 33%, potrebbe essere definita sulla base di quattro fasce di indennizzo

Intanto, la produzione industriale italiana continua a crescere anche nel mese di febbraio, dopo il rimbalzo dell'1,3% di gennaio

Dopo l'intervallo forzato dalla crisi di governo, torna a illuminarsi il faro sull'atteso pacchetto di aiuti per imprese e famiglie. Stando ad alcune anticipazioni, è atteso nell'arco dei prossimi dieci giorni il testo definitivo del decreto sostegno, il provvedimento che dovrebbe prendere il posto del decreto ristori cinque su cui stava lavorando il governo Conte e che potrebbe prevedere indennizzi per 2,7 milioni di attività colpite dalla crisi.

Stop ai codici Ateco: ristori calcolati sulle perdite


Come anticipato dal ministro allo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, il nuovo decreto sarà “ispirato a una radicale semplificazione delle attuali procedure, superando lo schema normativo improntato sulla base del codice Ateco e favorendo l'automatismo dell'erogazione in tutti i casi in cui ciò risulta possibile, eventualmente prevedendo anche in modo opzionale la possibilità di compensazione in dichiarazione dei redditi”. L'ipotesi allo studio è infatti di destinare risorse a 2,7 milioni di partite Iva con un fatturato massimo di cinque milioni di euro, tenendo conto delle perdite subite tramite un confronto tra i fatturati medi mensili del 2019 e quelli del 2020.

Nel dettaglio, i nuovi assegni statali sarebbero riservati a chi ha subito una contrazione del fatturato di almeno il 33%, mentre la consistenza dell'aiuto potrebbe essere definita sulla base di quattro fasce di indennizzi: il 30% di quanto perso per le imprese e i professionisti con un fatturato annuo fino a 100mila euro, il 25% per le attività con un fatturato compreso tra i 101mila e i 400mila euro, il 20% per la fascia compresa tra i 401mila e il milione di euro, e il 15% per chi riporta un fatturato tra gli uno e i cinque milioni. Prevista inoltre una nuova piattaforma, gestita da Sogei, per “la raccolta delle informazioni e delle autodichiarazioni sulle perdite subite”, spiega Il Sole 24 Ore.

Capitolo lavoro e fisco, ecco le ipotesi


Per quanto riguarda invece il pacchetto lavoro, si parla di una possibile proroga del blocco dei licenziamenti (in scadenza a fine marzo) fino al 30 giugno, oltre a un rifinanziamento della cassa integrazione covid sull'intero arco dell'anno (in questo caso dovrebbero essere garantite altre 40 settimane fino al 31 dicembre). Sostanzioso anche il capitolo fisco, con la possibilità di una sospensione fino al 30 aprile dell'invio di nuove cartelle. Uno stop che dovrebbe riguardare anche il pagamento delle rate della “rottamazione ter” e del “saldo e stralcio”, dopo la proroga annunciata lo scorso 27 febbraio dal Mef in una nota ufficiale. Allo studio poi la cancellazione dei carichi fino a 5mila euro affidati alla riscossione dal 2000 al 2015, per circa 60 milioni di cartelle in fumo.
Il decreto sostegno, infine, dovrebbe prevedere un finanziamento di due miliardi per la campagna vaccinale e il rinnovo dei congedi parentali straordinari retribuiti al 50% per i genitori degli alunni alle prese con la didattica a distanza, oltre alla proroga dello smart working e dei voucher babysitter. Come anticipato, il testo definitivo è atteso nell'arco dei prossimi dieci giorni. Stando a quanto riferito ancora da Giorgetti, il provvedimento “avrà i requisiti di urgenza” e “vedrà la luce auspicabilmente entro la prossima settimana”. Una deadline confermata anche dal viceministro all'Economia, Laura Castelli, che a Radio 24 ha sottolineato come il pacchetto di aiuti “partirà dalle proposte della maggioranza”.

Confindustria: l'industria italiana resta resiliente


Intanto, un'analisi del Centro studi Confindustria conferma la resilienza dell'industria italiana nei primi due mesi dell'anno, “in un contesto di crisi pandemica che, nelle ultime settimane, ha mostrato segnali di reviviscenza”, scrivono i ricercatori. La produzione industriale, infatti, ha continuato a crescere dello 0,7% nel mese di febbraio su gennaio, dopo l'aumento dell'1,3% su dicembre. Nel primo trimestre, dunque, la variazione congiunturale acquisita è del +1,1%, dopo il -0,8% rilevato dall'Istat negli ultimi tre mesi del 2020. Ma, secondo la confederazione, resta necessario comunque evitare facili ottimismi.

“Su uno scenario che, ad oggi, nell'industria appare in deciso miglioramento rispetto alla fine del 2020, si proietta infatti l'incertezza legata ai rischi di una terza ondata di diffusione del virus, della quale vi sono i primi segnali nelle statistiche sanitarie”, si legge nella nota. “È cruciale, quindi, accelerare la vaccinazione della popolazione e intervenire in maniera non generalizzata per ridurre la curva dei contagi ed evitare, così, di interrompere sul nascere i primi spiragli di una ripresa che è ancora debole e lontana dal consolidarsi”.
Giornalista professionista, è laureata in Politiche europee e internazionali. Precedentemente redattrice televisiva per Class Editori e ricercatrice per il Centro di Ricerca “Res Incorrupta” dell’Università Suor Orsola Benincasa. Si occupa di finanza al femminile, sostenibilità e imprese.

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