Se il richiedente ha avviato la propria attività a partire dal 1° gennaio del 2019, il contributo spetta indipendentemente dal crollo del fatturato
Le domande potranno essere presentate dal 15 giugno al 24 agosto
Le domande potranno essere dunque presentate dal 15 giugno al 13 agosto (e dal 25 giugno al 24 agosto nel caso in cui il richiedente sia un erede che continua l’attività per conto del soggetto deceduto), anche attraverso un intermediario, utilizzando il canale telematico Entratel o attraverso un’apposita procedura web sul sito dell’Agenzia delle Entrate. I contributi saranno poi accreditati “entro una decina di giorni, dopo i necessari controlli, sul conto corrente indicato nella domanda”, ha spiegato negli scorsi giorni Ruffini ai microfoni di Sky Tg24.
“Il rischio che la misura possa risultare insufficiente è tutt’altro che remoto”, spiega Giorgino. “Se immaginassimo che il fatturato medio sfiori i 500mila euro, potrebbero essere soddisfatte le richieste di 12.400 aziende”. Inoltre, considerando che l’Agenzia erogherà il bonus man mano che le aziende presenteranno le domande, in caso di esaurimento dei fondi potrebbe verificarsi che “chi è più veloce riesca a ottenerlo” e chi ne avrebbe più diritto, pur rientrando nella misura, venga tagliato fuori.
“Credo che in questa fase dobbiamo stare molto attenti a non usare le risorse in modo inefficiente – continua Giorgino – Se si tratta di aziende che possono avere un minimo di futuro, per quanto di lungo termine, dovrebbero usare quei canali che lo Stato ha garantito con un sistema che, pur con fatica, sta iniziando a funzionare. Ma le risorse non sono infinite purtroppo”.
Secondo Giorgino, dunque, bisognava lavorare sui contributi a fondo perduto per gestire l’emergenza e poi, in un secondo momento, usare il sistema di garanzie per l’accesso al credito. “In molti paesi si è dato l’helicopter money per gestire l’emergenza, le aziende hanno preso liquidità molto velocemente, hanno cercato di resistere al momento di maggiore criticità, pian piano si sono ricomposte, e infine hanno chiesto del credito per le attività future”, spiega Giorgino che conclude: “Noi abbiamo fatto esattamente l’inverso, abbiamo iniziato con le garanzie e poi ci siamo resi conto che non erano sufficienti e che bisognava fare qualcosa di più veloce e immediato”.