Oltre 145mila istanze sono state presentate dal settore del commercio al dettaglio
Studi a livello europeo hanno dimostrato che i prestiti garantiti godono del vantaggio dell’automaticità e della trasparenza
Secondo un’analisi di Unioncamere, tra marzo e maggio si segnalano oltre 44mila iscrizioni in meno al Registro delle imprese rispetto allo stesso periodo dello scorso anno
“Bisogna rendersi conto che con questa crisi sanitaria – e altre possibili future crisi in senso lato di ecosistemi umani e naturali – andremo sempre più incontro a uno Stato, e quindi a un erario, non solo prelevatore ma anche erogatore di denaro. Lo Stato dovrebbe direttamente provvedere, senza avvalersi delle banche, come invece ha fatto, riappropriandosi della gestione del denaro pubblico, un bene collettivo in tempo di crisi”, spiega. Secondo Garbarino, dunque, i meccanismi “abbastanza efficienti per incamerare il gettito col prelievo fiscale dovrebbero essere specularmente altrettanto efficienti nell’erogare sovvenzioni, perché la tecnologia e le procedure sono similari”. Ma per il momento, aggiunge, questo non sta accadendo in Italia, in relazione a gran parte degli interventi annunciati.
Sulla stessa linea d’onda anche Massimo Colombo, docente di entrepreneurship and entrepreneurial finance alla School of management del Politecnico di Milano, secondo il quale i contributi a fondo perduto hanno un loro senso dal punto di vista della domanda ma non nell’ottica di proteggere il sistema industriale dallo shock pandemico. “Da un punto di vista concettuale sono un po’ più favorevole ai prestiti garantiti perché normalmente non dovrebbero presentare delle difficoltà, anzi – spiega Colombo – Uno dei fattori di forza è il fatto che, per chi ne riceve i benefici, non cambia la situazione rispetto a un normale rapporto bancario. È semplicemente la banca che, in virtù della garanzia, ha un atteggiamento diverso nell’erogare il prestito”.
Intanto, secondo la rilevazione settimanale effettuata dalla task force sull’attuazione delle misure a sostegno della liquidità, le richieste di garanzia giunte dagli intermediari al fondo di garanzia tra il 17 marzo e il 23 giugno sfiorano la quota 695mila per un importo complessivo superiore ai 39 miliardi di euro. Attraverso “Garanzia Italia” di Sace, la società per azioni del gruppo Cassa depositi e prestiti, sono state approvate invece garanzie per 957 milioni di euro.
Ma i bilanci relativi al periodo di lockdown continuano a essere drammatici. Secondo un’analisi di Unioncamere, tra marzo e maggio si segnalano oltre 44mila iscrizioni in meno al Registro delle imprese rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un crollo del 42,8%. La regione più colpita è la Lombardia, dove le nuove iscrizioni si sono dimezzate (-8.721 rispetto al 2019), seguita dal Lazio (-5.056) e dall’Emilia Romagna (-3.535). In termini di settori, invece, spicca quello relativo al confezionamento di articoli di abbigliamento con il -59%, la ristorazione e l’alloggio (rispettivamente -54%) e la fabbricazione di prodotti in metallo (-50%).