Per buona parte dell’ultimo decennio, i fondi sovrani hanno cercato di aumentare le loro allocazioni in attività non quotate, compreso il private equity. Molti pensano che questa maggiore allocazione nei mercati privati, sia tutta a discapito di quella nei mercati pubblici. Tuttavia, così non è. Nel 2021, come ha evidenziato l’Annual Review dell’Intenatiol Forum of Sovereign Wealth Funds, i grandi investitori pubblici hanno puntato forti su entrambi i mercati.
La prima tendenza evidenziata nel rapporto è che i fondi sovrani, per sostenere le economie locali durante il picco della pandemia, hanno aumentato gli investimenti nei mercati pubblici, in particolare sull’ultime società arrivate sui listini, che alla luce dei mercati al rialzo, hanno rotto gli indugi e si sono quotate. Nel 2021 – l’anno più attivo per le offerte pubbliche iniziali degli ultimi 20 anni secondo Ernst & Young – I fondi sovrani hanno investito un totale di 5,1 miliardi di dollari in 71 operazioni, con un aumento del 45% in termini di capitale proprio e del 108% in termini di numero di operazioni. L’Asia ha fatto da apripista con 3 miliardi di dollari investiti in 47 IPO, il 74% delle quali in India. In generale, gli investimenti diretti dei fondi sovrani in società quotate in borsa sono ancora relativamente elevati, pari al 40% del totale, ma inferiori in valore relativo e assoluto rispetto all’anno precedente.
Allo stesso tempo, secondo l’ultima ricerca di State Street e IFSWF, i fondi sovrani nel corso dell’anno hanno aumentato i loro investimenti nel mercato privato. Secondo gli autori della ricerca i motivi sono tre: si tratta fondi che hanno obiettivi strategici di asset allocation a lungo termine per i mercati privati; gli asset non quotati spesso aiutano a diversificare i portafogli grazie alle opportunità idiosincratiche, ai vari profili di rischio-rendimento e alle informazioni asimmetriche; i premi per l’illiquidità bene si addicono con un orizzonte di investimento a lungo termine proprio dei fondi sovrani.
Nel 2021 particolarmente vivace è stato l’investimento in realtà innovative. Nel corso dell’anno i fondi sovrani hanno investito 5,8 miliardi di dollari in 133 startup in diverse fasi del ciclo del capitale di rischio, con un aumento di quasi 40% in termini di valore rispetto al 2020 e un 77% in più di operazioni rispetto alle 75 dello stesso anno. I fondi sovrani hanno privilegiato gli investimenti nella fase di growth capital (serie C e D), per un totale di 2,4 miliardi di dollari in 58 operazioni. Ciò conferma i risultati di un’indagine condotta tra i membri dell’IFSWF e pubblicata nel rapporto Partnering for success: Sovereign wealth fund investments in private markets, in cui 18 istituzioni su 21 intervistate hanno dichiarato di aver allocato capitali in private equity in fase di crescita.