Nel 2021 la raccolta netta totale si è dunque attestata a 57,3 miliardi di euro, in crescita del 32,2% rispetto al 2020
A dicembre il recupero del risparmio amministrato ha spinto la raccolta netta delle reti di consulenza a 6.810,5 milioni di euro, quasi doppi rispetto al mese precedente (3.836,3 milioni)
Tutte le principali componenti della raccolta sono andati in crescendo rispetto a novembre, compreso il risparmio amministrato che aveva perduto terreno nei mesi precedenti: grazie alla raccolta di liquidità il saldo di questa componente è stato positivo di 1.437 milioni.
Quanto al risparmio gestito, i flussi sono stati guidati in particolare dalla raccolta di Oicr, e più nel dettaglio dai fondi aperti esteri (1.307 milioni di euro). In questa categoria hanno registrato deflussi solo i fondi obbligazionari (-200 milioni nella sommatoria di fondi italiani ed esteri).
Grosso balzo anche per i fondi chiusi (da 87,4 a 454,1 milioni di euro) e per i fondi di fondi esteri.
Il comparto assicurativo/previdenziale, invece, ha aggiunto circa 300 milioni alla raccolta netta sul confronto mensile, grazie soprattutto al contributo dei fondi pensione (+100 milioni circa). Parallelamente, si sono confermate regine della raccolta di nuovi premi le unit-linked (nonostante una piccola flessione) e le multiramo.
Nel complesso, però, il risparmio gestito ha registrato meno raccolta a dicembre rispetto all’anno precedente (5.373,5 milioni contro 5.826,6 milioni).
Va sottolineato, però, come ciò sia avvenuto al termine di un anno da record. Il solo risparmio gestito ha portato flussi da 42.919,6 milioni di euro nel corso dell’intero 2021, contro i 24.210,7 milioni dell’2020 (+77,28%). E’ andata meno bene alla componente amministrata del portafoglio, in flessione del 24,8% a 14,4 miliardi di euro. La raccolta netta totale si è dunque attestata a 57,3 miliardi di euro, in crescita del 32,2% rispetto al 2020.
Le scelte di investimento degli investitori assistiti dai consulenti abilitati all’offerta fuori sede hanno privilegiato, nel 2021, i titoli azionari (+3,1 miliardi) e gli exchange traded product (+1,5 miliardi); mentre hanno perso terreno le obbligazionari (-2 miliardi), i titoli di Stato (-194 milioni) e i certificate (-311 milioni).
“Concludiamo un anno straordinario, con risultati record che, nel restituire l’immagine di un’industria sana, raccontano anche di un percorso di crescita che i consulenti hanno condiviso con le famiglie italiane. Un percorso che ha generato valore e soprattutto ottimismo, alimentando ulteriormente la fiducia che i risparmiatori italiani hanno riposto nella consulenza finanziaria e che le nostre Associate hanno saputo valorizzare, con orgoglio ma soprattutto con grande responsabilità”, ha commentato Paolo Molesini, presidente di dell’Assoreti, “credo sia questo, certamente, il più importante riconoscimento all’impegno delle società, nel migliorare costantemente gli standard qualitativi della propria offerta, ed al lavoro svolto dai loro consulenti finanziari in questi anni particolarmente complicati”.