Oltre il 70% dei consulenti finanziari ha dichiarato di aver aumentato nel corso dell’anno la frequenza delle interazioni con i clienti
Quasi totalità del campione ritiene che alcuni cambiamenti indotti dalla crisi – tra cui la gestione dei clienti da remoto, l’aumento della web collaboration e l’utilizzo dell’onboarding digitale – diventeranno strutturali in futuro
Da un’analisi di tre rilevazioni svolte da McKinsey nei mesi di aprile, giugno e novembre è emerso, infatti, che – nonostante si siano spostate le aspettative dei consulenti finanziari sui primi segnali di ripresa dalla seconda metà del 2020 a fine 2021 – la loro fiducia è progressivamente cresciuta per quanto riguarda le aspettative su flussi netti, performance e pricing di portafoglio per il 2020.
“In questo contesto, i consulenti finanziari sono riusciti non solo a mitigare gli effetti della crisi sui portafogli dei propri clienti, ma anche ad attrarne di nuovi, con una media di 9 nuovi clienti per consulente”, ha spiegato Catania, che ha aggiunto che oltre il 70% del panel ha dichiarato di aver aumentato nel corso dell’anno la frequenza delle interazioni con i clienti” e che “la quasi totalità del campione ritiene che alcuni cambiamenti indotti dalla crisi – tra cui la gestione dei clienti da remoto, l’aumento della web collaboration e l’utilizzo dell’onboarding digitale – diventeranno strutturali in futuro”.
Ma cosa ci si aspetta per il 2021?
I nuovi trend emergenti sono: nuovi bisogni di investimento, nuove modalità di svolgimento della professione e una crescente necessità di servizi digitali.
In merito alle evidenze emerse dalla ricerca McKinsey, Luigi Conte ha condiviso appieno l’invito ad adottare un approccio olistico per creare valore per i clienti e a includere uno scopo extra finanziario alle soluzioni di investimento, prassi che i consulenti finanziari adottano da tempo. “I cf hanno sempre presidiato il rapporto con i clienti in maniera forte e radicale, soprattutto in questo periodo, e sono proprio la ricerca continua della relazione con il cliente e la costante presenza della nostra consulenza nei momenti difficili che hanno reso possibile il riposizionamento sui mercati e la revisione degli obiettivi di medio e lungo periodo. Un percorso che stiamo facendo con gli intermediari e che vedrà nei prossimi mesi Anasf lavorare in sinergia con Assoreti per sostenere al meglio la categoria”, ha spiegato il presidente dell’Anasf.
Dal canto suo, Paolo Molesini ha detto che le reti svolgono un importante ruolo sociale, perché contribuiscono a far confluire il risparmio verso l’economia reale, ma è la componente umana la nostra vera forza. “Durante la pandemia, infatti, i consulenti finanziari hanno dimostrato più che mai la loro capacità di restare vicino ai clienti, e di meritarsi la fiducia costruita in anni di relazioni”, ha commentato il presidente di Assoreti, che poi ha concluso dicendo: “Il nostro settore ha un ruolo molto importante dal punto di vista sociale sia perché porta il risparmio delle famiglie nell’economia reale sia perché aiuta i clienti a gestire e a far fruttare il proprio patrimonio e questo ha una importante valenza sociale perché un patrimonio che rende alla fine si traduce in Pil, in previdenza e in tenore di vita nei nostri clienti”.