Andrea Ragaini di Banca Generali e Flavio Valeri di Deutsche Bank non hanno dubbi: l’industria deve adeguarsi alla dinamica dei tassi negativi in attesa di un cambiamento da parte delle banche centrali
Nell’incontro annuale a Villa D’este i protagonisti dell’industria si sono confrontati sulle sfide che l’economia affronterà nella seconda metà dell’anno
Guerra commerciale, instabilità politica e politiche monetaria al centro del dibattito
Protezionismo, migranti e populismo sono i fattori che rischiano di mettere in crisi la stabilità mondiale (
già precaria). È questa la preoccupazione maggiore dei 200 imprenditori che hanno partecipato alla prima giornata del
Forum Ambrosetti di Cernobbio. Secondo il 63,4% degli intervistati, infatti, la variabile più impattante è il protezionismo commerciale; seguono la questione migranti e il controllo delle frontiere (40,9%) e la diffusione del populismo in Europa (36,6%).
A disturbare il sonno delle reti di consulenza, però, c’è però anche la guerra sui dazi tra Stati Uniti e Cina. “Il tema delle guerre commerciali è dominante e può muovere le economie dei singoli Paesi al di là delle politiche internazionali ”, ha commentato Andrea Ragaini, vice direttore generale Banca Generali intervistato a Cernobbio da Class Cnbc. In Italia però, prosegue, una nuova stabilità politica potrebbe “aiutare a risolvere problemi strutturali e a fare interventi importanti a livello economico”. E i mercati festeggiano.
Ci sono poi i tassi di interesse. “Considerare i tassi molto bassi è il primo elemento di consapevolezza oggi per l’investitore – prosegue Ragaini – “I tassi sono negativi per le durate fino a 5 anni nell’80% dei casi, è positiva solo l’Europa periferica. Bisogna cambiare prospettive: non possiamo più aspettarci rendimenti a doppia cifra, bisogna diversificare il portafoglio magari con strumenti meno liquidi proprio per cambiare rischio di mercato e tasso con rischio di liquidità. Anche le strategie di investimento devono essere meno legate al Beta perché è più difficile da ricercare. Sono necessarie strategie innovative e cercare elementi di economia reale”. In Italia la liquidità nei conti correnti è molto elevata ma nei prossimi anni “ci sarà una staffetta tra politica monetaria e politica fiscale, magari a livello europeo. E’ importante portare ricchezza nel mercato dei capitali privati, private debt, private equity o venture capital”.
Andrea Ragaini – vice direttore generale Banca Generali
Dello stesso avviso è
Flavio Valeri, chief country officer
Deutsche Bank Italia: “Per i risparmiatori, per i fondi pensioni, per le assicurazioni, è difficile fare performance”. I grandi beneficiari dei tassi negativi sono secondo il coo le aziende che si finanziano sul mercato. Ad essere preoccupati sono infatti soprattutto gli istituti di credito: “
Gli amministratori delegati delle banche europee hanno espresso preoccupazione riguardo la dinamica dei tassi per due ragioni: distorce la dinamica di mercato e rende difficile lavorare specie a confronto con gli Stati Uniti, dove i tassi sono un po’ più alti e c’è una profittabilità maggiore.
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