Banca Generali, nel 2018 calano gli utili ma crescono le masse

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Secondo i risultati preliminari pubblicati da Banca Generali, nel 2018 gli utili sono calati di oltre il 10% e le masse in gestione di meno del 5%. Raccolta a gennaio in linea con i risultati del mese precedente

Utile netto: 180 milioni di euro (-12% rispetto al 2017)

Masse totali: 57,5 miliardi di euro (+3% rispetto al 2017)

Raccolta netta 2018: 5 miliardi di euro

Raccolta netta a gennaio 2019: 430 milioni di euro

 Il Consiglio di Amministrazione di Banca Generali, riunitosi sotto la presidenza di Giancarlo Fancel, ha approvato i risultati preliminari consolidati al 31 dicembre 2018. L'esercizio 2018 si è chiuso con un utile netto di 180 milioni, in diminuzione del 12% rispetto all'anno precedente che aveva beneficiato del forte contributo legato all'andamento dei mercati finanziari. L'utilenetto ricorrente ha mostrato una crescita del 48% a 128 milioni, a dimostrazione dell'efficacia delle molte iniziative messe in atto per aumentare la sostenibilità dei ricavi e l'efficienza operativa.

I risultati 2018 incorporano alcune modifichelegate al periodo di ammortamento degli incentivi ordinari corrisposti ai consulenti sulla base degli obiettivi di raccolta. Tali modifiche hanno prodotto a conto economico un beneficio di 13,6 milioni. Tali benefici sono stati parzialmente bilanciati da oneri straordinari di 8 milionia livello di costi operativi e accantonamenti. Il saldo di queste voci straordinarie, pari a 5,6 milioni, è risultato quindi marginale, nell'ordine del 3% del risultato netto complessivo.

Positivo il risultato delle commissioni lorde che si sono avvantaggiate della crescita dell'8% delle commissioni di gestione (a 634 milioni), così come del balzo in avanti del 18% delle commissioni bancarie e d'ingresso (a 69 milioni), grazie al successo delle molteplici iniziative nei servizi di diversificazione e protezione dei patrimoni. Le commissioni variabili invece si sono più che dimezzate rispetto all'anno prima, scendendo del 66% a 38,6 milioni, risentendo delle complessità di mercati in cui sono venute meno le tradizionali decorrelazioni tra le diverse asset-class.

I costi operativi sono risultati pari a 196,6 milioni (+4,6%), di cui 7,1 milioni di natura straordinaria per le operazioni di crescita esterna, il trasferimento degli uffici amministrativi a Milano nella avveniristica ‘Torre Hadid', lo sviluppo di progetti strategici e i contributi addizionali al Fondi di Risoluzione Nazionale per i pregressi salvataggi bancari. Al netto di queste voci straordinarie, i costi operativi sarebbero risultati pressoché invariati (+0,9%) dimostrando la capacità di sfruttare la leva operativa a fronte di un costante impulso alla crescita dimensionale.

Per quanto riguarda gli indicatori di patrimonio, gli attivi della Banca sono cresciuti in maniera importante per effetto della continua espansione della raccolta retail raggiungendo i 9.736 milioni, +8,3% rispetto al 2017. I depositi da clientela sono aumentati del 18,8% a 8.547 milioni.
Gli indici patrimoniali al 31 dicembre si confermano su livelli di eccellenza nonostante l'esposizione alle dinamiche del debito sovrano: il CET 1 ratio si attesta al 17,5% e il Total Capital ratio al 19,0% con un'eccedenza di capitale rispetto ai requisiti regolamentari pari a 311 milioni. La solidità degli indici tiene conto della proposta di dividendo di 1,25 per azione che il CDA ha deliberato di presentare all'Assemblea degli azionisti convocata per il 18 Aprile p.v. in prima convocazione.

Raccolta netta e masse in gestione al 31 dicembre 2018


Le masse totali sono cresciute a fine anno del 3% a 57,5 miliardi. Considerando nel perimetro anche le masse delle società in via di acquisizione (Valeur e Nextam) il livello complessivo raggiunge i 60 miliardi.

 

Nell'esercizio è fortemente aumentata la componente di liquidità e di risparmio amministrato (14,8 miliardi, +15,6%). L'incremento della liquidità e dell'amministrato risulta fisiologico nei momenti di forte volatilità dei mercati finanziari come quella che ha caratterizzato il 2018 e tende a riassorbirsi a favore di soluzioni di portafoglio diversificate nei trimestri successivi, creando opportunità di ulteriore crescita. Nello specifico:

-  I depositi (c/c a vista) sono aumentati a 7,1 miliardi (+20% a/a), il 12% delle masse totali

-  Il risparmio amministratopari a 7,6 miliardi (+12% a/a), il 13% delle masse totali.

Le soluzioni gestite e assicurative hanno toccato i 42,7 miliardi.

Si ricorda che la raccolta netta nel 2018 è stata pari a 5 miliardi, di cui

-  2,8 miliardi in conti correnti e risparmio amministrato.

-  1,7 miliardi in soluzioni gestite

-  0,5 miliardi in polizze assicurative tradizionali. 
La composizione della raccolta nel periodo è stata influenzata dalla forte volatilità dei mercati finanziari che in queste condizioni porta a rimandare le decisioni di investimento e ad un profilo di investimento più difensivo.

Raccolta netta gennaio 2019


La raccolta di gennaio è risultata positiva per 430 milioni, in sensibile crescita rispetto agli ultimi mesi del 2018. 
La composizione della raccolta continua ad essere orientata verso le soluzioni più difensive: liquidità (248 milioni in c/c), risparmio amministrato (137 milioni) e polizze assicurative tradizionali (69 milioni). Il contesto di volatilità di fine 2018 ha portato gli investitori ad un atteggiamento prudente complici anche le incertezze sul ciclo economico. 
Tra i prodotti amministrati, sono stati collocati 48,8 milioni tra nuove emissioni di certificates/private placement e collocamenti di primario. 
I contratti di consulenza evoluta (Advisory) sono saliti a fine gennaio di 180 milioni raggiungendo i 2,5 miliardi a fine mese.

“Un risultato molto solido di cui siamo soddisfatti per la forza di tutte quelle voci 
ricorrenti che testimoniano la validità e sostenibilità del nostro modello di business – ha commentato l'amministratore delegato e direttore generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa - In un anno contrassegnato dalla forte volatilità dei mercati che ha impattato i ricavi variabili, siamo riusciti non solo ad aumentare le dimensioni delle masse e il perimetro dei clienti, ma anche a gettare le basi per un nuovo slancio nella crescita futura siglando due operazioni straordinarie e sancendo una partnership di grande importanza come quella con Saxo. Abbiamo allargato la gamma d'offerta presentandoci in modo ancor più distintivo e competitivo nelle soluzioni di investimento, lanciato tanti nuovi progetti all'avanguardia, e quasi raddoppiato le dimensioni delle masse sotto consulenza evoluta, raccogliendo crescenti consensi nei servizi di wealth management che ci avvicinano ulteriormente agli imprenditori. Nonostante la prudenza sulla congiuntura globale e le incognite geopolitiche all'orizzonte continuiamo a registrare il dinamismo di una domanda che ci riconosce qualità e professionalità, e per questo siamo fiduciosi di poter continuare a crescere guadagnando quote di mercato nel settore del risparmio”.

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