Assoreti, ecco come il risparmio può sostenere il paese

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Una ricerca Eumetra studia il risparmio degli italiani per delineare il quadro del potenziale del risparmio gestito in Italia oggi e per capire come muoversi domani. Il ruolo del consulente finanziario non è mai stato così importante

Sette italiani su 10 si dicono pronti a investire per rilanciare l’economia e più della metà investirebbe i propri risparmi per migliorare il sistema sanitario (circa il 45% per la crescita del lavoro e delle industrie innovative)

Il 93% degli italiani vede nella nella finanza la soluzione al problema e il 63% degli investitori ritiene che la consulenza finanziaria sia in grado di aiutare il Paese e il sistema produttivo

Le famiglie italiane non si sono fatte cogliere impreparate dalla seconda ondata di covid – almeno in fatto di spesa. Sono aumentati i contagi, spiega Fabrizio Fornezza, partner di Eumetra, ma la preoccupazione principale delle famiglie rimane l’andamento dell’economia: “Sono pronte al peggio e non al meglio. Quando abbiamo chiesto quale fosse il pensiero sulla situazione italiana a livello nazionale la risposta è stata abbastanza unanime: l’Italia ha bisogno di investire sul proprio futuro”.
Tra le preferenze rilevate dalla ricerca “Risparmio e Consulenza, Insieme per il Rilancio del Paese”, realizzata da Eumetra per Assoreti e presentata l’11 dicembre nel corso di un evento virtuale, il sostegno all’economia delle famiglie non è al primo posto ma solo al secondo: in vetta predomina l’esigenza del supporto al sistema produttivo. La pandemia mette tutti d’accordo sulla necessità di investire maggiormente sul futuro del Paese e su chi abbia un ruolo primario per la ripresa. Gli italiani sono pronti a partecipare con i propri risparmi a un progetto nazionale comune e ritengono il sistema finanziario – le banche, il credito, le soluzioni di investimento, la gestione del risparmio – una soluzione all’attuale situazione di difficoltà e di incertezza.

Prosegue Fornezza: “Quando abbiamo chiesto ai risparmiatori se sarebbero disposti a mettere a disposizione parte delle finanze del paese per favorire la ripresa, le risposte sono state in prevalenza positive”. Certo non però per puro spirito di sacrificio per la patria: “Gli intervistati pensano che vada trovata la ricetta giusta per mediare gli interessi nell’ottica del beneficio del paese”.

E qui interviene la consulenza. Secondo i dati, il 93% degli italiani crede che stia nella finanza la soluzione al problema e il 63% degli investitori ritiene che la l’industria della consulenza finanziaria sia in grado di aiutare il sistema produttivo del paese.

Paolo Molesini, presidente di Assoreti, su questa scia ha commentato: “Abbiamo in mano il futuro di molti italiani. La consulenza è un bene e un valore per tutti ed è ancora più importante per chi lavora e risparmia, perché risorse gestite male, al di là delle tecnicalità del prodotto in cui si investe, sono opportunità che vanno perdute, e possono costare molto nel lungo periodo”. Serve però professionalità. Prosegue Molesini: “Il ‘fai da te brucia una quantità di ricchezza enorme. Il valore della consulenza che credo determinante è soprattutto nella capacità di visione e gestione del patrimonio nel lungo periodo ed è questo il compito fondamentale di un consulente: assistere le famiglie aiutandole ad allungare l’orizzonte temporale in una gestione del patrimonio sempre più scientifica e sempre meno dettata dall’emotività”.

 

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