Anima, l'ad Carreri pronto a fare un passo indietro

20.2.2020
Tempo di lettura: 2'
Nel giorno della pubblicazione di risultati da record relativi all'esercizio 2019 (utile a 145,8 milioni di euro), l'amministratore delegato annuncia che non si candiderà per il rinnovo del consiglio stesso per il prossimo triennio
L'utile netto consolidato nel 2019 è stato di 145,8 milioni (in crescita del 19% rispetto al 2018)
Il dato relativo alle commissioni nette di gestione sono state pari a 284,0 milioni (+1% rispetto al 2018)
“I dati del bilancio 2019 consegnano il miglior risultato di utile netto della nostra storia in un anno che si era presentato come particolarmente sfidante”, esordisce nel comunicato divulgato il giorno della pubblicazione dei risultati Marco Carreri, amministratore delegato di Anima Holding.
Contestualmente, però, Carreri comunica anche che non sarà disponibile alla candidatura in occasione del rinnovo del Consiglio per il prossimo triennio. “Guidare Anima è stato per me un grandissimo privilegio che ho vissuto con passione, impegno e grande senso di responsabilità nei confronti di tutti gli stakeholders. A 58 anni sento il bisogno di ridisegnare almeno in parte le priorità della mia vita, guardando con curiosità a nuove sfide che la vita, non necessariamente quella professionale, vorrà regalarmi. Anima è oggi un gruppo solido e in salute, come i risultati gestionali evidenziano, caratterizzato da una forte componente valoriale, fra cui un management team di assoluta qualità, coeso e determinato che sono convinto saprà portare avanti la storia di successo che insieme abbiamo scritto”.

Marco Carreri - amministratore delegato uscente Anima Holding
La raccolta del 2019
- La raccolta netta del Gruppo Anima nel 2019 è stata positiva per circa 0,3 miliardi di euro (al netto delle deleghe di Ramo I); il totale delle masse gestite a fine dicembre 2019 è pari a 185,7 miliardi di euro, anche grazie ad una performance ponderata netta dei fondi comuni di oltre l'8,5% nel 2019.
- Per quanto riguarda le grandezze economiche, le commissioni nette di gestione hanno raggiunto i 284,0 milioni di euro (in aumento dell'1% rispetto ai 280,7 milioni di euro del 2018). Le commissioni di incentivo sono state pari a 48,2 milioni di euro (in forte incremento rispetto ai 20,3 milioni di euro del 2018). Considerando queste ultime e gli altri proventi, i ricavi totali si sono attestati a 358,3 milioni di euro (in aumento dell'11% sui 323,9 milioni di euro del 2018).
- I costi operativi ordinari sono stati pari a 80,6 milioni di euro, in calo del 3% rispetto agli 83,4 milioni di euro del 2018. Il rapporto fra costi e ricavi netti complessivi (escludendo dai ricavi netti le commissioni di incentivo) si è attestato al 26,0%.
- L'utile ante imposte ha raggiunto i 204,9 milioni di euro (in crescita di circa il 18% rispetto ai 173,6 milioni di euro del 2018), mentre l'utile netto si è attestato a 145,8 milioni di euro (+19% sui 122,1 milioni di euro del 2018).
- L'utile netto normalizzato (che non tiene conto di costi o ricavi straordinari e/o non monetari fra i quali gli ammortamenti di intangibili a vita utile definita) è stato pari a 185,1 milioni di euro (+13% rispetto ai 163,2 milioni di euro del 2018).