Da sempre si definisce la “banca del territorio” e mai come ora è pronta a fare onore alla propria identità. Ecco le sfide del presente e del futuro del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea in una conversazione con Gianluca Talato, Responsabile divisione Private & Wealth Management.
Le Bcc sono storicamente vicino alle famiglie e alle imprese del territorio. Qual è il vostro consiglio per aiutarle a superare il momento difficile che stiamo vivendo?
Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un incremento della raccolta sui conti correnti, tendenza che ha riguardato l’intero sistema: in un momento di forte incertezza i nostri clienti hanno reagito prudentemente aumentando la quota di risparmio “sicuro”, ma grazie all’attività di consulenza dei nostri professionisti è aumentata significativamente anche la componente investimenti, in particolare sui prodotti di risparmio gestito e di banca assicurazione.
Parallelamente, abbiamo continuato a sostenere con il credito le famiglie e il tessuto imprenditoriale del nostro territorio. La pandemia ha ricordato che le nostre abitudini possono subire dei cambiamenti radicali. In tutti gli aspetti della vita l’incertezza è diventata la “nuova normalità” e il rischio sempre più difficile da tollerare. La conseguenza sui mercati è stata un forte incremento della volatilità, minaccia per la serenità e la stabilità di ogni investimento. La diversificazione è la carta vincente per affrontarla e per costruire quella resilienza così importante per il prossimo futuro.
Consulenza a 360 gradi: perché ora? Quali sono i punti di forza?
In un momento così delicato vogliamo essere il più possibile vicino a tutte le esigenze dei nostri clienti. Oltre alla professionalità dei nostri consulenti, mettiamo a disposizione tutti gli strumenti che consentono la realizzazione di uno degli obiettivi più importanti per il cliente: la corretta allocazione di portafoglio.
Consapevoli delle esigenze sempre più complesse di un mondo sempre più dinamico, notiamo quanto l’investitore faccia oggi riferimento al suo consulente per una rosa di esigenze che erano prima prerogativa di altri professionisti. Si riconosce nel consulente una persona fidata, super partes, capace di gestire necessità sempre più complesse. Per questo motivo stiamo puntando molto sulla formazione dei nostri consulenti, affinché essi possano prendersi cura dell’intero patrimonio del cliente.
Private banking e futuro. Due sfide per i prossimi anni e come intendete affrontarle?
Digitale e giovani. Penso alla partnership sottoscritta con BlackRock, grazie alla quale i nostri consulenti avranno accesso a una delle piattaforme di consulenza più evolute sul mercato; questo permetterà di personalizzare l’offerta e di gestire in modo integrato il patrimonio dei nostri clienti, controllando rigorosamente i rischi. Stiamo poi coinvolgendo sempre più i giovani di oggi, i futuri clienti private, con strumenti adatti alle loro necessità. Troppo spesso infatti essi sottovalutano quanto il tempo giochi in loro favore; una piccola somma investita oggi può offrire risorse anche in un futuro incerto e garantire la continuità della nostra economia e del nostro territorio.