Le esigenze degli high net worth individual richiedono una sempre più elevata personalizzazione. La clientela femminile manifesta delle esigenze peculiari
Le donne che prendono decisioni finanziarie in completa autonomia sono circa il 20% del totale
Il private banker deve essere in grado di instaurare con gli hnwi un dialogo multidisciplinare, che riguardi il patrimonio personale, l’azienda e gli asset liquidi e illiquidi
In quest’ottica, il banker deve sporgersi oltre il singolo cliente e i suoi investimenti finanziari, avvolgendo con il proprio sguardo anche la sua famiglia e l’impresa. La relazione umana resta esclusiva e indispensabile, basandosi su una fiducia costruita nel tempo, al punto che le stesse tecnologie, necessarie in questo momento, si trasformano in abilitatrici di relazioni. Anche in termini di investimenti, i clienti Hnwi hanno esigenze più complesse che abbracciano anche temi specifici come la filantropia e l’arte. E se nella componente “core” del portafoglio c’è spazio per soluzioni più tradizionali, come le gestioni patrimoniali, il private advisory e le polizze vita, dall’altro risulta esserci un crescente interesse verso la componente “satellite” del portafoglio, composta da investimenti alternativi, co-investimenti e club deal, “decorrelati dai mercati tradizionali e più vicini a quei temi legati all’economia reale del Paese spesso cari ai nostri clienti-imprenditori”, aggiunge Fiorini.
Ma come cambiano queste tendenze se a rivolgersi al private banker è una clientela femminile? “L’esigenza principale per i clienti Hnwi, che siano uomini o donne, è sempre la tutela del patrimonio familiare e la redditività del portafoglio investito in un’ottica di lungo termine”, spiega Fiorini. All’interno del segmento Hnwi, tuttavia, la percentuale di donne che si occupa in prima persona di pianificazione finanziaria è ancora piuttosto ridotta. Infatti, la maggior parte delle donne delega le decisioni finanziarie di lungo termine al marito e quelle che agiscono in completa autonomia sono circa il 20%. Una percentuale destinata ad aumentare, se si considera che si tratta sempre più di imprenditrici o detentrici di posizioni aziendali di rilievo, oltre a essere destinatarie di una quota crescente di ricchezza.
Dal punto di vista del risparmio, tuttavia, le donne si mostrano spesso più conservative rispetto agli uomini e maggiormente disposte ad affidarsi ai consigli del proprio private banker. Inoltre, mostrano una maggiore sensibilità per le tematiche Esg (environment, social, governance), con particolare attenzione alla “s” dell’acronimo. “Un tema di particolare interesse risulta essere la presenza di donne in posizioni aziendali di vertice e nei consigli di amministrazione, ma anche la presenza di programmi per la disparità salariale”. Un aspetto da monitorare anche all’interno del sistema bancario, dove le donne tendono a ricoprire posizioni manageriali di livello inferiore rispetto agli uomini. “Credo che sia più un tema di progressione nel percorso di carriera delle donne e che ciascuna azienda dovrebbe favorire attraverso percorsi mirati di accelerazione delle carriere e di iniziative volte alla valorizzazione del talento”, dichiara Fiorini.
Nel Gruppo Intesa Sanpaolo, in particolare, le donne rappresentano il 53% del totale, di cui il 26% assume il ruolo di dirigente e il 40% è quadro direttivo, con ruoli prevalentemente nel middle management. Negli ultimi tre anni, il 56% dei nuovi assunti e il 49% delle promozioni hanno riguardato la componente femminile. “Una delle principali iniziative del gruppo – spiega – è la leadership inclusiva, ovvero sessioni formative per i top manager e i loro diretti riporti al fine di garantire l’adozione di stili manageriali scevri da stereotipi e comportamenti discriminatori. Poi ci sono dei percorsi di accelerazione della leadership femminile, comprensivi di programmi di sviluppo individuali e collettivi. Infine, sono in corso altri progetti destinati a donne manager e colleghe ad alto potenziale, ma anche iniziative di welfare, come il supporto alla genitorialità allargato anche ai neo-papà”.