Pwc ha pubblicato il report Family Office Survey 2021, l’indagine tra 32 family office italiani giunta alla settima edizione
Nei prossimi 12 mesi i family office prevedono di ridurre l’allocazione sulle obbligazioni dei paesi sviluppati andando ad incrementare l’esposizione verso la componente Private Capital sia diretta che indiretta
Ad oggi le criptovalute non rappresentano un’asset class interessante. La maggior parte dei family office esclude un investimento nelle crypto nel medio termine
Le sfide che si vedono costretti ad affrontare in Italia i family office sono molteplici: da un punto di vista di asset allocation, in particolare, i tassi di interesse ai minimi storici stanno causando una perdita di fiducia nei confronti dell’asset class obbligazionaria la quale non viene più vista come fonte di diversificazione del patrimonio, spostando sempre più l’attenzione di questi gestori verso il private equity. È quanto emerge dall’ultimo report di Pwc, in cui la società di consulenza ha analizzato l’asset allocation dei family office a fine del 2020 – confrontandola con quella del 2019 – e i trend futuri in termini di esposizione alle varie asset class per i prossimi 12 mesi.
La riduzione dell’incidenza della componente fixed income è attesa anche per i prossimi 12 mesi: il 38% dei family office intervistati prevedono di ridurre l’allocazione sul comparto obbligazionario dei paesi sviluppati, andando ad incrementare la componente private capital indiretta (fondi alternativi) e diretta. Infatti, il 79% dei family office intervistati dichiara di voler incrementare l’esposizione nei confronti dei fondi di Private Equity & Venture Capital, mentre il 71% intende effettuare, tramite equity o tramite debito, investimenti diretti in società, co-investimenti e Club Deals. Inoltre, è interessante notare come il 60% dei rispondenti dichiara di voler aumentare l’esposizione nei confronti dei fondi di Private Debt e il 57% intende incrementare gli investimenti in infrastrutture. Non si prevedono stravolgimenti sull’allocazione delle altre asset class per i prossimi 12 mesi.
Per quanto riguarda infine il tema criptovalute, non c’è una visione univoca da parte dei family office. L’allocazione sulle crypto a fine 2020 è pressochè prossima allo 0% e solo il 25% degli intervistati intende aumentare l’allocazione nei prossimi 12 mesi: il 32% non la considera infatti un’asset class interessante ed esclude un investimento nel medio termine, nel 24% dei casi la politica di investimento dei family office non contempla un’esposizione nei confronti delle criptovalute. A favore di questa asset class c’è solo una minoranza degli intervistati (21%) che sostiene di aver già investito, mentre il 18% non esclude un’allocazione nel medio termine.
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