L’etimologia della parola carriera deriva dalla parola latina “carrus”, il carro. Il carro era il mezzo di locomozione più veloce ai tempi degli antichi Romani. Tant’è che ancora oggi il significato della parola carriera cela in sé proprio l’idea di muoversi verso orizzonti lontani.
Tutti vogliono progredire e fare carriera nel proprio campo. La carriera è una sorta di cartina tornasole delle proprie abilità e del proprio valore nel settore di propria competenza. Più si ottengono promozioni, più si è riconosciuti per essere capaci. D’altronde, l’uomo è fatto per progredire e migliorarsi.
E se è vero che ogni settore professionale si sviluppa in modo diverso, è altrettanto vero che per fare carriera valgono gli stessi principi in ogni settore. Vediamo come valorizzare al meglio il proprio talento con l’obiettivo di fare carriera, cioè veder riconosciuti i propri sforzi. Che è cosa diversa dal “carrierismo”, versione esasperata del far carriera.
1) Scegliere un’organizzazione dove sia disponibile il ruolo che si vuole ricoprire
L’opportunità di crescere in un’azienda o in un’organizzazione dipende prima di tutto dall’effettiva disponibilità di una posizione che rispecchi il ruolo o le funzioni che si vogliono rivestire e che permetta di esprimere al meglio i propri talenti e le proprie competenze e conoscenze. Se la posizione è occupata o non esiste, il rischio è quello di occupare una posizione non conforme ai propri desideri e di non riuscire a esprimere le abilità professionali che più caratterizzano l’individuo.
2) Conoscere la mission aziendale e le aspettative della leadership
Fare carriera significa innanzitutto compiere un perfetto gioco di squadra. Qual è la mission della propria azienda? Come si può contribuire a realizzarla? Come possono le proprie competenze integrarsi e interagire con quelle di altre figure professionali della propria organizzazione?
Lavorare in un’azienda in cui si condivide la mission e in cui è chiaro il proprio ruolo è sicuramente uno stimolo importante per dare il meglio di sé e, tempo al tempo, fare carriera. È sbagliato interessarsi degli altri solo quando il loro lavoro ha un impatto diretto con il proprio operato.
Deve esserci interesse anche verso gli altri reparti dell’azienda, perché la visione d’insieme offre un
quadro migliore e, se si vuole fare carriera, occorre conoscere la propria azienda come le proprie tasche.
3) Essere responsabili
Questo punto è corollario del secondo. Una volta individuato l’obiettivo aziendale e capito come si può contribuire a realizzarlo, occorre prendersi responsabilità dei propri compiti. La visione generale dell’azienda deve sempre essere tenuta bene in vista perché, nel momento in cui si entra in un ruolo di leadership, si diventa responsabili non solo della propria performance, ma anche quella degli altri collaboratori e della salute di tutta l’organizzazione.
4) Saper comunicare
Il valore di un team è maggiore della somma dei singoli e questo vale soprattutto se tra i singoli c’è coordinazione, dialogo e chiarezza. Una comunicazione efficace aiuta a interagire meglio con i colleghi e ad alzare gli standard esecutivi. E in caso di problemi, la soluzione può essere trovata in maniera costruttiva. Chi comunica abilmente trasmette sicurezza e affidabilità agli altri, e questo per le aziende è molto importante. Nessuno vorrebbe essere guidato da un leader che dà compiti poco chiari. Saper comunicare bene aiuta anche a proporsi per il salto di ruolo, ad esempio per chiedere al proprio superiore di avere compiti con responsabilità maggiori. Questo primo passo può aprire lo spiraglio alla valutazione di una promozione. Molte persone, invece, timide e insicure dal punto di vista comunicativo, non trovano mai la forza di proporsi per una promozione e aspettano che sia il capo a parlare di promozione. Con il rischio che la promozione non arrivi mai.
5) Avere pazienza
Molto spesso le aspettative individuali vanno oltre le dinamiche aziendali. Un professionista che conosce il suo valore e sa di lavorare bene, si aspetta di essere promosso in breve tempo. A volte, però, le aziende hanno bisogno di verificare che le performance dei propri dipendenti siano superiori per un sostanziale periodo di tempo prima di considerarli per una promozione. D’altronde, fare bene il proprio compito non significa che si sarà altrettanto bravi a svolgere bene un compito di livello superiore (spesso accade proprio questo a causa di una carenza di formazione adeguata). La pazienza aiuta a prendersi il tempo di imparare con calma, osservando chi ricopre un ruolo più alto, finché non si sarà appreso il suo modo di operare.
6) Presentare il proprio operato
Alcune persone sono bravissime a fare le cose giuste e a portare valore all’azienda, ma lavorano nell’ombra, dietro le quinte. Il loro lavoro prezioso non è considerato proprio perché non è visibile. Mantenendo sempre una giusta dose di umiltà, è bene parlare del proprio operato e presentarlo ai propri superiori. L’obiettivo deve essere quello di rendere partecipi gli altri del proprio contributo all’azienda. Non si tratta di arroganza, ma di valorizzare la propria unicità anche con l’obiettivo di arricchire l’azienda.
7) Aggiornarsi continuamente
Il momento giusto è fondamentale per fare carriera. Se si vuole ottenere una promozione per un determinato ruolo, occorre avere le abilità richieste per quel ruolo proprio nel momento in cui quel ruolo è vacante. Come dire: al posto giusto nel momento giusto. Studiare, aggiornarsi e formarsi sono la chiave del successo per chi ha l’ambizione di crescere professionalmente e farsi trovare pronto quando è ora di fare il salto.
In definitiva, far carriera, etimologicamente parlando, non solo è una cosa buona per se stessi, ma anche per l’azienda. Rinunciare a progredire è un po’ come rinunciare a una pacca sulla spalla.