Il patrimonio gestito secondo criteri di responsabilità
sociale e ambientale è in forte crescita, da anni, ma richiede strumenti – e
processi d’investimento – sempre più sofisticati per distinguere le aziende che
hanno adottato un percorso credibile, supportato dai numeri, verso uno sviluppo
più sostenibile, da quelle che hanno accolto la transizione “green” in modo
superficiale, senza iniziative concrete e come pura leva di marketing. Come si
fa a passare da un approccio di puro rispetto delle regole a un approccio
proattivo da parte degli asset manager, a favore della sostenibilità? “Il
processo inizia con il riconoscimento e la comprensione delle aspettative di
base della normativa”, premette Jason Mitchell, head of Responsible investment
research e co-presidente dello Stewardship Committee di Man Group. “Può essere
un esercizio piuttosto difficile, data l’incongruenza tra le normative
sovranazionali (Sfdr) e l’approccio adottato da altri Paesi, come nel caso
della Sec Usa, che ha intrapreso un proprio percorso normativo. A prescindere
da ciò, il passaggio a un approccio proattivo dei gestori patrimoniali richiede
una forte governance, una supervisione attenta, processi robusti, funzioni di
controllo e audit regolari per contrastare il greenwashing”.
Qual è l’approccio di Man Group sul fronte della sostenibilità?
Dati i rischi reputazionali, normativi e di contenzioso, la compliance e la supervisione rimarranno una componente fondamentale per i gestori di prodotti orientati all’Esg. Il nostro approccio mira innanzitutto a identificare le aspettative di base del mercato e a sviluppare una serie di impegni vincolanti per i prodotti con marchio Esg. A seconda del tipo di strategia e classe di attivo, questa attività si declina in riferimento agli investimenti sostenibili del portafoglio, in ottica Sfdr, in aggiunta a analisi di tipo valoriale e normativo, agli obblighi sulle emissioni di carbonio.
I fattori ambientali e sociali sono in contrasto con l’obiettivo di massimizzare i rendimenti?
Man Group, in qualità di gestore patrimoniale e investitore, ha il dovere fiduciario di massimizzare i rendimenti degli investimenti a lungo termine, corretti per il rischio, per i suoi clienti. Il nostro impegno per un investimento responsabile è fondamentale per la nostra strategia aziendale, sia come società quotata in borsa che per la natura e le modalità con cui forniamo servizi d’investimento ai nostri clienti. Riteniamo che i rischi materiali, sia sistemici che idiosincratici, siano in grado di influire sulla creazione di valore a lungo termine per le società in cui investono i nostri fondi e mandati. Di conseguenza, cerchiamo di gestire i fattori Esg finanziariamente rilevanti insieme a tutti gli altri rischi d’investimento. Non tutti gli investitori interpretano la sostenibilità nello stesso modo. Riconosciamo che i nostri clienti possono avere priorità d’investimento diverse e, nell’adempimento del nostro dovere, consideriamo i fattori Esg a sostegno degli obiettivi d’investimento generali concordati con i nostri clienti. Prenderemo sempre in considerazione le preferenze dei nostri clienti in materia di sostenibilità. Per molti di loro, riteniamo che il nostro dovere sia meglio assolto integrando i fattori Esg nel processo di investimento. Tuttavia, la misura in cui i fattori Esg rientrano nel nostro dovere fiduciario nei confronti dei clienti dipende dal mandato che essi ci conferiscono per la gestione del capitale. In sintesi, cerchiamo di gestire i fattori Esg finanziariamente rilevanti in tutti i nostri asset, attraverso due approcci differenti: le strategie Man Group RI-Informed incorporano l’analisi Esg per arricchire il set informativo a disposizione del gestore nei processi di investimento, mentre le strategie Man Group RI Dedicated integrano pienamente l’Esg come fattore chiave del processo decisionale d’investimento.
Come applicate la sostenibilità a livello corporate?
A livello aziendale, Man Group si impegna a ridurre la propria impronta di carbonio assoluta e ad essere coerente e trasparente sui progressi che sta compiendo. Nell’ambito della nostra strategia di Responsabilità sociale d’impresa, siamo orgogliosi del percorso che abbiamo definito per arrivare a zero emissioni di carbonio nei nostri luoghi di lavoro globali entro il 2030. Contemporaneamente ci impegniamo a raggiungere l’azzeramento delle emissioni riconducibili al nostro portafoglio d’investimento entro il 2050, come membri dell’Alleanza Net Zero Asset Managers. Ad oggi, abbiamo centrato gli obiettivi fissati per il triennio 2019-2021, realizzando e superando i nostri target in tutte le categorie, ad eccezione dell’obiettivo “emissioni basate sul mercato degli asset in leasing Scope 2 & 3 (upstream)”. In questo ambito, le nostre emissioni del 2021 sono state superiori di 88 tonnellate di Co2 equivalente rispetto all’obiettivo del 2021. Se non siamo riusciti a centrare l’obiettivo di ridurre le emissioni del 50% nel 2021 è soprattutto a causa del calo delle emissioni registrato nel 2020, in relazione alla nostra forza lavoro che lavora da remoto in conseguenza del COVID-19. Ci impegniamo a ottenere una maggiore trasparenza dei dati sulle emissioni nel corso del tempo e continueremo a rivedere regolarmente questo target (e tutti gli altri obiettivi) man mano che la trasparenza dei nostri dati sulle emissioni continua a migliorare.
Come si realizza concretamente l’integrazione dei fattori Esg nei processi d’investimento?
L’ampiezza delle strategie di Man Group, che spaziano in ambito quantitativo e discrezionale e in tutte le asset class, fa sì che, pur esistendo un approccio unificante all’investimento responsabile in termini di organizzazione, politica, azionariato attivo e analisi, non esista un approccio unico al di là delle aspettative normative per l’integrazione Esg. In altre parole, le nostre strategie discrezionali Esg integrano i criteri Esg, i dati e le aspettative normative sulla base dei fondamentali, con un approccio bottom-up. Data la frequenza delle riunioni aziendali e le nostre relazioni con il management, le strategie discrezionali spesso si impegnano su questioni Esg con obiettivi di azionariato attivo. Le nostre strategie quantitative, invece, applicano i criteri Esg con un approccio top-down, basato su regole che includono una serie di fattori Esg e vincoli climatici. Utilizziamo una metodologia proprietaria di scoring Esg e Sdg (obiettivi di sviluppo sostenibile) che, secondo la direttiva Sfdr, identifica le società che si qualificano come “investimenti sostenibili” e non generano impatto negativo, attraverso la valutazione degli indicatori Pai (Principal adverse indicators).