La mini-Tesla veneziana sbarca a Procida

Laura Magna
Laura Magna
21.7.2022
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Si chiama Estrima, la piccola conglomerata che a Porto Gruaro costruisce Birò, la miniquattroute che potrebbe rivoluzionare la mobilità urbana. L’ha fondata Matteo Maestri che ci racconta come ha raccolto l’eredità dell’azienda di famiglia, meccanica del Nord Est specializzata nelle cabine di trattori e gru. E dove intende andare nel prossimo futuro

“Procida è una città con un raggio di 5 km e diecimila auto circolanti: un paradiso terrestre con il traffico di Napoli”. Matteo Maestri, presidente e founder di Estrima, ha visto un problema e ha cercato una soluzione. “Sono convinto che alla base di ogni progetto di business che funziona ci sia un prodotto o un servizio che migliora la vita delle persone. Se si centra questo obiettivo, gran parte del lavoro è fatto”.

Birò, la più piccola quattroruote del mondo

La soluzione al problema della circolazione convulsa di auto nell’isola meno blasonata nell’arcipelago napoletano, si chiama Birò, il più piccolo veicolo elettrico a 4 ruote sul mercato. Un prodotto di facile comprensione e che semplifica la mobilità in città, con il plus di una dotazione di hardware e software che ne rende possibile la condivisione e dunque l’uso pubblico. “Procida è il luogo ideale per il testing: la mobilità con le auto tradizionali è complicata e ne deriva anche un problema non banale di conservazione del paesaggio. Con il nostro partner locale, Antonio Ambrosino di GreenWay, abbiamo avviato il progetto, partendo con 10 mezzi, ma il progetto è espandibile”. E sarà senza dubbio esteso, sull’isola, ma anche oltre. Perché la crescita per Estrima è imperativo categorico, come dimostra la sua breve storia. L’azienda nasce dalla collaborazione con Brieda&C, ora all’interno del perimetro aziendale, che ha alle spalle 50 anni di storia nella progettazione e costruzione di cabine per macchinari agricoli e industriali. “Sono cresciuto in una piccola azienda meccanica con una specializzazione forte – racconta Maestri – una tipica azienda del Nord Est leader nella sua nicchia. La nicchia è quella delle cabine di sicurezza, tutto ciò che protegge il guidatore di trattori e nelle gru. La cabina deve avere due caratteristiche principali: essere molto sicura e garantire un’ampia visibilità in manovra. Dal 2008 ho cercato di differenziare questa produzione di famiglia. Sono partito dal modo in cui le cabine, così costruite, impattono positivamente nella vita di chi usa i mezzi meccanici professionali”. E così è nata Birò, concepita con il solo chassis di sicurezza, robusto e con ampissima visibilità. Essenziale e con design italiano, in un oggetto completamente trasparente per vivere la città.

Negozi in centro città a Milano, Roma, Amsterdam, Parigi

Un concetto che viene trasferito anche nei punti di vendita e noleggio Birò: oggi a Milano, Roma, Amsterdam e Parigi, ma a tendere in maniera capillare in tutto in Vecchio Continente. “Cambiamo il paradigma. Birò arriva dove l’automobile non arriva: e anche i negozi sono nel centro città, piccole boutique con grandi vetrine, collocati nei luoghi dove la gente passeggia. L’assistenza viene fornita a casa delle persone”. Bisogna guardare con occhi nuovi se si vuole costruire un mondo nuovo.

La transizione alla mobilità elettrica – verso cui in generale si sta andando - non è indolore: se tutte le auto in circolazione in Europa diventassero all’improvviso a trazione elettrica, la rete non reggerebbe il consumo necessario ad alimentarle. Senza considerare che sarebbe di fatto impossibile circolare perché non sono presenti colonnine di ricarica in maniera capillare sul territorio. Estrima bypassa tutti questi problemi per l’obiettivo per cui nasce, che è quello di coprire il tratto da un punto a A a un punto B in maniera non problematica. “Il nostro veicolo – spiega Maestri – assorbe tra un quarto e un quinto dell’energia di una normale auto elettrica ed è ricaricabile con una potenza di un kilowatt, quindi a qualsiasi presa di corrente casalinga. Ha un’autonomia tra i 55 e i 100 km in base al tipo di batteria che si sceglie: noi promuoviamo la ricarica lenta, perché non vogliamo che per usare il nostro mezzo sia necessario costruire delle infrastrutture nuove. Così miglioriamo la vita delle persone e le persone salvano il pianeta come conseguenza”.

Una startup nata da una azienda meccanica

Quanto al modello di business, Estrima continua a costruire le cabine a Portogruaro dov’è nata e là assembla il mezzo con hardware e software che compra da vari fornitori. Partita come una startup vera a propria, con tutti gli inciampi del caso, Estrima sta crescendo rapidamente e alla parte di meccanica tradizionale in cui possedeva il know originario ha aggiunto i servizi. Lo ha fatto aprendo nel periodo del Covid a due soci di capitale: il nostro ceo Ludovico Maggiore (della famiglia che possiede il più grande autonoleggio d’Italia con 40mila auto in gestione) che si è specializzato nei servizi di mobilità; e di Ermes Fornasier, con esperienza in colossi come Comau e Zoppas e oggi focalizzato sullo sviluppo di scale up. E accanto all’headquarter storico l’azienda ha aperto una succursale a Milano. Tutto questo ha preceduto la riorganizzazione che a novembre 2021 ha visto l’acquisizione da parte di Brieda, controllata da Estrima come Sharbie, specializzata nel noleggio professionale di veicoli e UPooling, piattaforma innovativa che unisce pooling, sharing e renting. L’azienda conta 150 dipendenti e nel 2021 il valore della produzione si attesta a 29 milioni di euro.

I prossimi passi

A dicembre dello stesso anno si è quotata su Euronext Growth Milan (l’ex Aim). I prossimi passi? Spingere sulla guida autonoma. Una sperimentazione è partita con un partner britannico che sta testando la guida a distanza da una centrale di controllo. “Tra 5-10 anni la guida autonoma sarà realtà, e già lo è in auto di alta gamma per cui in autostrada si può tenere la velocità di crociera senza accelerare o frenare e gestire il volante in automatico – dice Maestri – è solo una questione di adeguamento culturale e normativo più che tecnologico”. Insomma, prosegue un percorso di crescita strategica. La crescita è anche “il modo migliore per proteggere il patrimonio. Ragione per cui ci siamo quotati – conclude Maestri - La nostra ossessione e focalizzazione è quella di migliorare la vita dei nostri clienti, sono convinto che nel momento in cui ti prendi cura dei bisogni di qualcuno l’aumento del patrimonio sarà una conseguenza naturale”.

Giornalista professionista dal 2002, una laurea in Scienze della Comunicazione con una tesi sull'intelligenza artificiale e un master della Luiss in Giornalismo e Comunicazione di Impresa. Scrivo di macroeconomia, mercato italiano e globale, investimenti e risparmio gestito, storie di aziende. Ho lavorato per Il Mattino di Napoli; RaiNews24 e la Reuters a Roma; poi Borsa&Finanza, il Mondo e Plus24 a Milano. Oggi mi occupo del coordinamento del Magazine We Wealth (e di quello di tre figli tra infanzia e adolescenza). Collaboro anche con MF Milano Finanza.

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