Nel nostro Paese, la cultura assicurativa è purtroppo ancora poco diffusa. La maggior parte della popolazione italiana non percepisce il bisogno di assicurare se stessa, i propri beni o i propri congiunti
Il paradosso italiano: nel nostro paese oltre due terzi della ricchezza sono investiti in case e immobili, eppure solo il 2,4% delle abitazioni è assicurato per le catastrofi
Nel nostro Paese, la cultura assicurativa è purtroppo ancora poco diffusa. La maggior parte della popolazione italiana non percepisce il bisogno di assicurare se stessa, i propri beni o i propri congiunti. La definizione di “rischio”, inteso come possibilità che si verifichi un evento futuro e incerto, la facoltà di coprire tale rischio o, ancora, la presenza di una serie di strumenti che si possono utilizzare per vivere con maggiore tranquillità, sono concetti ancora troppo spesso estranei al modo di pensare dei cittadini.
E la “cronica sotto-assicurazione” dell’Italia è ben evidente nel caso delle calamità naturali. L’Italia è infatti il paese europeo più esposto al rischio di terremoti e alluvioni e quello con la più alta quota di ricchezza, oltre due terzi, investita in case e immobili. Eppure, solo il 2,4% delle abitazioni è assicurato per le catastrofi.
In questo scenario, Intesa Sanpaolo spinge sull’acceleratore per diventare leader, in campo assicurativo, anche nel ramo danni. “Noi potenzieremo il comparto assicurativo con centinaia di persone che verranno assunte e il nostro obiettivo è quello di diventare leader in Italia. Lo siamo già nel campo del vita, vogliamo diventarlo in quello dei danni”, ha precisato l’ad del gruppo Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, aggiungendo: “L’assicurazione è una delle aree di business più importanti del gruppo ed è un completamento dei servizi che facciamo per i clienti per la gestione non solo dei loro patrimoni ma anche delle esigenze di carattere personale, per la casa, per la salute e riteniamo che questo luogo sia il miglior punto su cui investire”.
Non è mancata poi una frecciatina al governo: “Il governo deve lavorare bene per accelerare la crescita e per non far aumentare il debito pubblico”, ha dichiarato Messina, puntualizzando che il governo non deve governare contro il nord, contro le regioni come la Lombardia e il Veneto che sono governate benissimo dalla Lega. “Se vuoi far crescere il paese – ha detto testualmente Messina – non puoi farlo governando contro”.