Il tasso di occupazione torna a calare nel mese di dicembre, coinvolgendo principalmente la componente femminile della popolazione (-0,5 punti percentuali su novembre)
La prima bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza dedicava alla parità di genere solo 4,52 miliardi di euro sui 209 dispiegati dall’Unione europea
Contrariamente al Piano Colao, di là dei 400 milioni di euro confermati all’imprenditoria femminile, il Pnrr parla genericamente di nuove assunzioni di donne e giovani
Piano Colao e Pnrr: ecco le differenze
Ma quali sono le differenze proprio rispetto al programma di rilancio presentato dalla task force per l’emergenza a guida dell’ex manager di Vodafone, Vittorio Colao? Secondo l’esperta, la prima differenza risiede nell’impostazione. Nel Piano Colao, infatti, uno dei tre assi di rafforzamento del paese era la parità di genere e l’inclusione, insieme a “digitalizzazione e innovazione” e “rivoluzione verde”. Al contrario, nel Pnrr i tre obiettivi fondamentali sono “digitalizzazione e innovazione”, “transizione ecologica” e “inclusione sociale”. E la parità di genere, in questo caso, rientra come priorità trasversale, con il rischio “di perdere non solo attenzione sul tema, ma soprattutto i soldi”, spiega Poggio. “La trasversalità espressa così, infatti, è un concetto generico, che non comporta un impegno in termini di coperture finanziare sulla disuguaglianza di genere”.
Sul versante dell’occupazione femminile, nel dettaglio, il Piano Colao riporta due schede che ne definiscono contesto e azioni specifiche: una sui congedi parentali e di paternità e i settori dell’assistenza sociale, sanità e servizi educativi per la prima infanzia ad alta intensità femminile, e una sull’empowerment delle donne (con riferimento anche alle quote di genere e alla parità salariale). “Al di là dei 400 milioni di euro confermati all’imprenditoria femminile, il Pnrr parla genericamente di nuove assunzioni di donne e giovani”, aggiunge Poggio. Poi conclude: “Mentre scriviamo, continua il confronto per migliorare la bozza del Pnrr. Da più parti sono state indicate le cose da fare e tra queste vorremmo aggiungere che, almeno sulla parità di genere, sarebbe utile ripartire da quanto scritto nel Piano Colao e dalla visione sistemica che proponeva, magari parlando con le donne di quella task force, peraltro formalmente ancora in vita. Darebbe un senso al lungo lavoro di tante persone e a chi a quel gruppo ha guardato anche con la speranza che la lezione sulla rappresentanza fosse stata compresa”.