Secondo i dati Refinitiv sulle operazioni di M&A, l’incremento anno su anno in termini di valore è stato del 64%, il più ampio da metà anni Novanta
Anche il mercato italiano ha dato il suo contributo al fermento globale delle fusioni e acquisizioni, con 1.093 operazioni per un valore vicino ai 96 miliardi di euro, il più elevato per le M&A tricolore dalla Crisi Finanziaria.
E grazie alle operazioni di fusione, sono lievitate anche le commissioni incassate dalle investment bank che le hanno assistite: il totale è, anche in questo caso, un record da 157 miliardi di dollari, che include 47 miliardi di sole consulenze M&A.
Ancora una volta, nel commentare i record finanziari del 2021, non si può non citare il contribuito dei tassi d’interesse ultra-bassi, grazie ai quali finanziare anche anche le operazioni di fusione e acquisizione è stato particolarmente conveniente. E’ una condizione “magica” che, con la normalizzazione delle politiche monetarie attesa nel 2022, dovrebbe gradualmente attenuarsi. La liquidità facile, in altre parole, non ha solo spinto i prezzi delle azioni verso multipli decisamente elevati (un modo per dire, che le azioni sono costose rispetto agli utili che realizzano le società), ma ha anche incoraggiato tutte le operazioni che prevedono la leva del debito.
M&A 2021: alcuni dei deal più grandi
Fra i grandi nomi coinvolti nelle M&A del 2021 rientrano i colossi del comparto entertainment WarnerMedia e Discovery, che hanno dato vita a una società il cui valore complessivo è intorno ai 132 miliardi di dollari. Fra le acquisizioni spicca l’operazione delle ferrovie Canadian Pacific, che si sono aggiudicate le Kansas City Southern per 31 miliardi di dollari. Volendo citare nomi più noti al grande pubblico, l’acquisizione della Metro-Goldwyn-Mayer e del suo ricco catalogo di film (che include icone come James Bond o Rocky) da parte di Amazon, per 8 miliardi di dollari. L’acquisizione più grande condotta nel continente europeo, tuttavia, è stata quella eseguita dalla società immobiliare tedesca Vonovia, che ha acquisito il gruppo di real estate Deutsche Wohnen per 22 miliardi di dollari (18 miliardi di euro).
M&A, il contributo delle Spac
Come più volte raccontato nel corso dell’anno, le Spac hanno dato un grande contributo alla crescita delle quotazioni in Borsa e alle fusioni. Infatti, queste società puntano proprio a facilitare l’accesso sui mercati pubblici di una società-obiettivo attraverso una fusione. Grazie a una prima metà di 2021 scoppiettante, le Spac hanno annunciato 334 deal, per un totale 597 miliardi di dollari – pari circa a un decimo di tutte le M&A globali di quest’anno.
Le M&A in Italia: miglior anno dal 2008
Anche il mercato italiano ha dato il suo contributo al fermento globale delle fusioni e acquisizioni. Le ultime stime pubblicate da Kpmg, hanno rilevato 1.093 operazioni per un valore vicino ai 96 miliardi di euro, il più elevato per le M&A tricolore dalla Crisi Finanziaria. Le operazioni interne ai confini nazionali sono state 571, per 24 miliardi di controvalore, in crescita del 48%. Ad esse vanno aggiunte 196 operazioni transfrontaliere per 56 miliardi, relative ad acquisizioni italiane verso società estere (169%) e altri 329 deal da 15,4 miliardi complessivi, riferiti ad operazioni M&A dall’estero verso l’Italia (+51%). Oltre il 20% delle M&A italiane sono rappresentate dalla mega-fusione fra Fca e Psa, che hanno dato vita Stellantis un’operazione da circa 20 miliardi di euro; segue l’acquisizione di Grand Vision da parte di EssilorLuxottica per 7,2 miliardi di euro.