Martedì 24 maggio 2022 le azioni del colosso dei veicoli elettrici Tesla sono scese del 7%, chiudendo le contrattazioni a 628,16 dollari. La causa? Principalmente, i rallentamenti produttivi imposti dagli attuali nuovi lockdown cinesi. Una scivolata che è costata al suo cofondatore e ceo Elon Musk la caduta dall’Olimpo patrimoniale dei 200 miliardi di dollari.
Il calo azionario è costato al magnate una contrazione della sua ricchezza pari al 5,40%. Dopo gli ultimi movimenti il patrimonio del fondatore di SpaceX è diminuito a 192,7 miliardi: un livello che non si vedeva dal 26 agosto 2021. Musk resta tuttavia ben saldo alla testa degli uhnwi (ultra hight net worth individuals) più ricchi del pianeta, essendo il secondo classificato Jeff Bezos (Amazon) ben distante da lui con i suoi 127,80 miliardi di dollari.
Non è la prima volta quest’anno che l’imprenditore di origini sudafricane sprofonda sotto la soglia psicologica dei 200 billion. Era già successo dopo le turbolenze azionarie dello scorso marzo, poi più che recuperate. Il rimbalzo azionario successivo lo porta a raggiungere addirittura i 288 miliardi di patrimonio, il 4 aprile 2022 (in quella data una sola azione Tesla costava 1145 dollari). Quel giorno, l’ex enfant prodige del tech annunciava di aver acquistato una partecipazione del 9,2% in Twitter, pari a 73,12 milioni di azioni, pagate ciascuna mediamente 36,16 dollari.
Nei giorni successivi dichiarava di volerne acquisire il controllo. Da quel momento entrambe le società hanno vissuto degli scossoni, dovuti prima al “convincimento” del board del social network, poi ai timori degli investitori circa le future politiche editoriali di Musk. In seguito (inizio maggio), Elon ha comunicato di non voler procedere all’acquisto dell’uccellino azzurro prima di aver visionato gli elenchi degli account falsi / controllati da bot.
Nella stessa data del 24 maggio 2022, le azioni di Twitter sono calate del 6%, congedandosi dalla seduta di Borsa con una quotazione di 35,76 dollari (record negativo dal 16 marzo; quello positivo è stato toccato il 25/4 con 51,70 dollari ad azione). Il valore azionario della società fondata da Jack Dorsey si è ridotto da inizio anno del 17,6%, mentre quello di Tesla del 40,8%. Entrambe le performance si collocano al di sopra della media S&P 500 (-17,5% a oggi). In termini monetari, i venti ribassisti che soffiano su Wall Street hanno asciugato la ricchezza del patron di Tesla di 77,6 miliardi di dollari dal principio di gennaio. Non solo la sua: secondo il Bloomberg Billionaire Index, le 50 persone più ricche del pianeta hanno perso cumulativamente 500 miliardi di dollari nello stesso periodo.