Maurizio Primanni: “Il consulente finanziario del terzo millennio è digitale, in grado di evolvere ulteriormente la propria capacità di servire i clienti utilizzando quanto di buono possa mettere a disposizione la tecnologia”
Secondo Luigi Conte di Anasf, in un momento in cui i cittadini accumulavano ricchezza sui conti correnti, i clienti dei consulenti finanziari diminuivano la quota di giacenza. Perché accompagnati verso scelte consapevoli rispetto ai propri obiettivi
E che diventa anche il fil rouge della consulenza del futuro. “Il cf del terzo millennio è digitale, in grado di evolvere ulteriormente la sua capacità di servire i clienti utilizzando quanto di buono possa mettere a disposizione la tecnologia”, osserva Primanni. Un consulente, spiega, che continuerà a relazionarsi con i clienti a livello personale ma che potrà sfruttare in alcuni casi anche la relazione a distanza, perché possiede gli strumenti per farlo e ne ha compreso caratteristiche e benefici. Ma, soprattutto, in grado di affiancare il cliente ancor di più nei momenti topici della relazione, perché potrà far leva sui dati resi disponibili dalla tecnologia per elaborare una conoscenza più approfondita delle sue esigenze e dei suoi desiderata. E, infine, possedendo più informazioni, potrà offrire un servizio più personalizzato, adeguando il proprio ruolo e la propria offerta ai bisogni dell’interlocutore.
Innovazione e “green”: le strade della crescita in Europa
Intanto, come evidenziato dalle parole del direttore della Dg Reform della Commissione europea Mario Nava, la crisi pandemica ha impattato in maniera significativa sulla crescita e sulle aspettative future. E la sfida, secondo l’esperto, potrebbe essere proprio quella di “rinascere finanziando il cambiamento”. “Questa può essere l’occasione giusta, se sapremo agganciarci al nuovo modello di crescita e di sviluppo. Ci sono risorse in arrivo mai viste, ma è importante comprendere che non vengono date a pioggia ma in cambio di piani precisi. La percezione è positiva, le aspettative sono alte, ma è necessario anche un meccanismo che permetta di mettere a terra questo grande lavoro”, precisa Nava. Evidenziando il ruolo della Commissione europea in questo contesto. “Le differenze tra paese e paese preesistevano alla crisi. L’Italia, prima del covid-19, è stata per 20 anni una Penisola che cresceva meno della media comunitaria. Quello che cambia è che con il Recovery and resilience facility diamo la possibilità a tutti di riprendersi e cambiare quei colli di bottiglia che prima glielo impedivano. Per questo, la Commissione europea rappresenta un elemento di sprono, consentendo loro di disegnare, sviluppare e implementare le riforme necessarie”.
È sul concetto di “finanziare il futuro” che torna infine anche Conte, riprendendo un auspicio al quale anche il settore della consulenza finanziaria intende dare il proprio contributo. “Si può finanziare il futuro anche con le azioni, non solo con le risorse economiche. Che siano responsabili, professionali e centrate. Perché finanziare il futuro significa finanziare noi stessi, i nostri figli, e l’ambito di vita in cui poi quotidianamente sfidiamo lo stesso futuro che andiamo a finanziare”, spiega il presidente. Poi conclude: “Dobbiamo essere consapevoli che questo momento non tornerà più, è un’occasione per tutti. I consulenti finanziari hanno sempre giocato un ruolo fondamentale nella vita di questo Paese, ma mai come in questo momento devono continuare a farlo: indossiamo la maglia numero 10”.