Con l’appellativo “distressed” vengono indicati quei crediti il cui emittente attraversa difficoltà economiche finanziarie e che quindi l’incassabilità degli stessi presenta dei rischi
I prodotti distressed rispondono ad una “difficile” richiesta di liquidità
La sottovalutazione di una parte di attività a maggior rischio, assieme con la fase di difficoltà transitoria affrontata da alcune, ha reso più conveniente l’ingresso i talune aree di mercato
Cosa si intende per debito distressed?
“Quando parliamo di distressed debt” ha spiegato Francesco Franchini, Equity Partner di Ver Capital Sgr, “parliamo di attività declinabili in due modalità: l’una, più nota, sono i cosiddetti npl, non performing loans, prevalentemente legati al credito al consumo, ai mutui ipotecari connessi ad immobili residenziali e, più in generale, alla clientela retail; la seconda, riguarda l’acronimo utp, unlikely to pay, crediti connessi ad attività industriali, commerciali e più in generale ad attività di imprese che, come suggerisce il nome, sono in sofferenza e, quindi, con una “incassabilità” incerta.
Che si parli di npl o di utp, i crediti c.d. distressed sono comunque egualmente associati ad una situazione di “difficoltà del debitore, che potrebbe non essere in grado di onorare al proprio obbligo”.
Cosa si intende per debito sotto stress…
Con l’appellativo “distressed” vengono indicati quei crediti (finanziamenti e/o obbligazioni) il cui emittente attraversa difficoltà economiche finanziarie e, quindi, l’incassabilità degli stessi presenta dei rischi.
“Acquistare e gestire debito distressed , come facile immaginare, implica un rischio in capo all’acquirente a cui, in caso di esito positivo, corrisponde un rendimento di sicuro interesse”.
…e cosa implica un investimento in esso
Ovviamente in caso di fallimento dell’azienda emittente è difficile anche un solo parziale recovery dell’ammontare investito.
Il potenziale futuro del debito distressed
I prodotti distressed rispondono ad una “difficile” richiesta di liquidità. Per via della bassa trasparenza del prodotto, dell’assenza di informativa regolamentata e dell’elevato rischio di non adempimento dei pagamenti, “il debito distressed si rivolge a investitori istituzionali e professionali che, prospetticamente, possono aver convenienza ad adottare un posizionamento opportunistico”.
Ciò, non si limita ad alcuni determinati settori, ma alla totalità del mercato. In un contesto delicato come quello attuale, “la sottovalutazione di una parte di attività a maggior rischio, assieme con la fase di difficoltà transitoria affrontata da alcune, ha reso più conveniente l’ingresso in talune aree di mercato. In particolare, posizionarsi su attività in difficoltà connesse a real asset in modo da avere una maggior downsize protection in caso di ulteriori rallentamenti dell’emittente”.
L’offerta Ver Capital
Il distressed debt “è qualcosa su cui stiamo lavorando, anche in forza di una joint venture con un primario operatore internazionele, ma che ancora non abbiamo declinato in fondo dedicato. Stiamo ragionando su c.d. single namen distresset che abbiamo come sottostanti real asset ma al contempo, con un giusto intervento, presentino i pressuposti per un recovery”.