I ricchissimi che investono in criptovalute sono di due tipi. O lo sono diventati proprio grazie alle crypto, come Vitalik Buterin (cofondatore di Ethereum) e i gemelli Winklevoss (vedere alla voce Facebook), cofondatori di Gemini. Oppure le hanno “scoperte” dopo, ma non troppo: appartengono a questa categoria Elon Musk (ceo e cofondatore di Tesla) e l’attore Ashton Kutcher, cofondatore di Sound Ventures. È la principale evidenza di uno studio focalizzato su quella fetta di popolazione di individui uhnwi (ultra high net worth: persone con un patrimonio personale netto di almeno cinque milioni di dollari) interessati alle criptovalute. Il report è di Wealth-X e si chiama Crypto investment and the wealthy.
Quello per le crypto è un amore (o un odio, basti pensare a
Warren Buffett) trasversale. Anche nel gruppo demografico più abbiente. In generale, gli ultra ricchi che investono in criptovalute si differenziano dagli altri uhnwi, partendo però da un tratto comune: quello dell’imprenditorialità. E se generalmente i più ricchi si sono fatti da sé (l’84% della popolazione uhnwi totale deve la sua ricchezza a se stesso e non a lasciti ereditari), ciò è ancora più vero per i crypto investitori, fra i quali gli imprenditori sono ancora più numerosi, il 90% del totale (parlando di criptovalute – nate nel 2008 – è difficile che possa c’entrare l’eredita).
Circa il 93% degli uhnwi che investono in criptovalute sono maschi: una percentuale ancora più elevata nel già sbilanciato gruppo dei più ricchi del pianeta, come mostra il grafico:
Gli analisti però vi ravvisano un aumento tendenziale della presenza femminile, così come la quota di ultra ricche è aumentata in generale negli ultimi dieci anni.
Si tratta inoltre di un gruppo anagraficamente più giovane rispetto alla generalità dei ricchi: mentre questi ultimi infatti hanno un’età media di 60 anni, gli individui ultra high net worth che hanno investito e investono in criptomoneta hanno mediamente 47 anni. È molto interessante dare uno sguardo alla distribuzione percentuale degli investitori per età:
I due gruppi di “crypto-uhnwi” (founder e “generalmente interessati”) sono chiaramente più amanti della tecnologia rispetto agli altri ricchissimi. Si accompagna al tech la musica, che non compare nella classifica degli interessi dei non investitori in crypto asset.
Un’altra caratteristica comune a chi deve parte o gran parte della sua ricchezza alle crypto è la relativa scarsità di interesse nei confronti della filantropia. L’indagine di Wealth-X spiega questa mancanza per la giovane età del gruppo: in genere le fasce più abbienti della popolazione si dedicano alle attività filantropiche via via che la loro età avanza. Tuttavia, evidenzia che le singole donazioni dei crypto-uhnwi sono state più cospicue rispetto a quelle degli altri ricchi, pari almeno a 10.000 dollari ciascuna. L’arte compare solo all’ottavo posto, e solo per i “cripto-interessati”:
Nel complesso, il numero di ultra ricchi è cresciuto del 75% negli ultimi dieci anni, passando da 2,1 milioni a 3,6 milioni di individui nel mondo. Il 90% di questo gruppo demografico risiede in nord America, Europa, Asia. Numeri che cambiano a seconda degli studi, ma che sono una buona approssimazione della distribuzione attuale della ricchezza.
I ricchissimi che investono in criptovalute sono di due tipi. O lo sono diventati proprio grazie alle crypto, come Vitalik Buterin (cofondatore di Ethereum) e i gemelli Winklevoss (vedere alla voce Facebook), cofondatori di Gemini. Oppure le hanno “scoperte” dopo, ma non troppo: appartengono a quest…