Consulenti vs influencer: su chi punteranno i millennial?

Il 21% degli italiani considera le banche come fonte di informazioni su nuovi prodotti e servizi finanziari, sottolineando l'importanza di una comunicazione facile, diretta e personalizzabile
Il 40% concorda sul ruolo della scuola e delle università, considerate luoghi ideali per lo sviluppo di una prima fase di consapevolezza sul tema dell'educazione finanziaria. Lo stesso vale per la famiglia (19,3%)
Sara Sampietro, Università Cattolica: “I ragazzi dimostrano interesse non solo per questioni tipiche della loro giovane età, ma anche per temi più difficili come la sostenibilità, la salute, l'alimentazione e, non ultimi, l'economia e il risparmio”
Le aree su cui investire in futuro: occhio agli influencer
Per quanto riguarda invece le aree su cui investire per accrescere la consapevolezza sul tema dell'educazione finanziaria, tutte le generazioni concordano sul ruolo ricoperto dalla scuola e dalle università (40%). Ma a emergere sono anche i social media e gli influencer, che conquistano il 30% del campione complessivo e oltre il 51% dei millennial e degli zeta. In controtendenza il mondo degli adulti, che cita questo settore solo nell'8,6% dei casi, mentre considera in maniera più rilevante il web generalista (21,43%). Rientrano nella top 5 anche le istituzioni bancarie con il 12,14% del totale degli intervistati, seguite da professionisti competenti (12,14%), tv e radio (11,43%) e giornali e riviste specializzate (8,57%). Meno rilevante, invece, il materiale cartaceo distribuito in banca, considerato solo dallo 0,71% del campione generale.
