Consulenti, la comfort zone non paga: è tempo di rivoluzione

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Per avere un ruolo primario nell’arena competitiva dei servizi professionali occorre uscire dalla propria comfort zone, facendo retention dei propri clienti e acquisendone di nuovi. Parte da questi presupposti Azimut Libera Impresa Expo, l’evento dedicato all’economia reale, in programma il 29 e 30 ottobre a Milano

Bassa managerialità, limiti strutturali e difficoltà nel reperire risorse finanziarie ostacolano imprese ed imprenditori, in un contesto ove l’incedere dello sviluppo tecnologico e l’inadeguatezza dei sistemi di controllo rischiano di rivelarsi fatali per il futuro dell’attività.

Diversamente che in passato, la piccola e media impresa italiana si trova infatti inserita oggi all’interno di una filiera non più locale, ma globale, soggetta alle sfide della rivoluzione digitale. Quali sono le principali minacce per il professionista in relazione ai nuovi bisogni delle aziende? Esistono strategie per approfittare delle opportunità che la nuova era apre?

Professionista-impresa: le regole di base per non fallire

Secondo Azimut, in un contesto sfidante come quello odierno, spetta al professionista di fiducia consigliare e condurre imprese ed imprenditori lungo un percorso che permetta loro di superare i propri limiti.
Ciò comporta, da un lato, l’esigenza di comprendere meglio e in modo più approfondito gli scenari macroeconomici per saper rispondere in maniera puntuale ai quesiti relativi al futuro delle pmi; dall’altro, lo sviluppo di crescenti competenze manageriali, ormai essenziali per supportare l’innovazione nelle strategie dei clienti.

Primo monito: restare nella propria comfort zone non paga

Sebbene ogni attività abbia bisogno di strategie mirate al proprio business, secondo Paolo Martini, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Azimut Holding Spa, vi sono alcuni consigli di carattere generale che ogni professionista dovrebbe rispettare. Tra questi, specializzarsi in uno specifico ambito o settore, aumentare le proprie soft skills ed entrare a far parte di un network per compensare le proprie mancanze (appoggiandosi, in caso, a colleghi esterni). Infine, sviluppare logiche di rete, vale a dire sfruttare la presenza capillare sul territorio di studi professionali in grado di supportare le pmi nella loro totalità.

Da qui, l’esigenza di adattarsi ai mutamenti in un’ottica imprenditoriale, modificando il modo di lavorare per trasformare questi cambiamenti in opportunità. Per continuare ad avere un ruolo primario nell’arena competitiva dei servizi di consulenza professionale occorre, secondo Martini, saper uscire dalla comfort zone delle routine tradizionali, facendo retention dei propri clienti e acquisendone di nuovi.

 

SPECIALE EVENTO
Azimut vi aspetta ad Azimut Libera Impresa Expo,
l’evento dedicato alle pmi, in programma il 29 e 30 ottobre a Milano, Rho Fiera.
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