Negli ultimi due anni il wealth management di Deutsche Bank Italia è cresciuto di oltre 5 miliardi di euro di asset e ha superato i 20 miliardi di euro di business volume
L’obiettivo è quello di crescere di almeno 2 miliardi di euro nel 2022, per arrivare a un target di 25 miliardi di asset nel prossimo triennio
“Abbiamo l’ambizione di essere, anche recependo i feedback che stanno arrivando, la controparte prescelta dagli investitori che ricerchino un player che possa rispondere e supportarli per i momenti strategici della vita della azienda stessa” ha commentato Roberto Colella
Quali sono gli obiettivi per il 2022 dell’area Private Banking & Wealth Management di Deutsche Bank?
L’obiettivo è consolidare la nostra posizione, ovvero di essere il primo player tra le banche internazionali in Italia. Negli ultimi 24 mesi siamo cresciuti di oltre 5 miliardi di euro di asset e abbiamo superato i 20 miliardi di euro di business volume. Continueremo questo percorso virtuoso di crescita, anche andando a reclutare selettivamente dei professionisti sul mercato. Come asset non siamo una struttura che ricerca portafogli in questa fase: cerchiamo professionalità, professionisti che siano in grado di sfruttare al meglio la nostra piattaforma integrata di coverage pb&wm e servizi di business banking e investment banking dedicati al cliente-imprenditore. Veniamo da due anni in cui c’è stata una forte attività di reclutamento, dove sulla parte bankers e la parte infrastrutturale ci sono oltre 50 colleghi che ci hanno raggiunto, dunque nei prossimi mesi saremo più selettivi, ma comunque vigili. L’obiettivo che ci siamo fissati è di reclutare circa 10 professionisti senior durante il 2022.
E in termini di masse?
L’obiettivo seppur ambizioso sarebbe di crescere di almeno 2 miliardi di euro anche nel 2022, per arrivare a un target di 25 miliardi di asset nel prossimo triennio.
Tramite quale strategia intendete perseguire questi obiettivi?
La strategia è quella di continuare ad avere un’offerta esclusiva soprattutto verso il cliente-imprenditore facendo leva su quelli che sono i nostri caratteri distintivi. Per esempio andremo a supportare in questo primo trimestre l’offerta di investimenti diretti nell’economia reale tramite la distribuzione esclusiva di un fondo di fondi di venture capital e un club deal sulle imprese italiane. Una piattaforma internazionale che una banca come Deutsche Bank è in grado di offrire e un’offerta dedicata sul mondo dello structure lending e del capital markets sono poi altri importanti valori aggiunti. In sintesi il nostro è un approccio di consulenza olistica che mette al centro il cliente imprenditore e la sua famiglia ed intorno riesce a costruire tutta una serie di attività che rispondono alle esigenze della famiglia coerentemente con il ciclo di vita e il momento di mercato.
Quali sono le sfide che aspettano l’industria del Wealth management nel prossimo futuro?
Il mercato del wealth management resta un mercato estremamente attrattivo e d’interesse per il settore del banking. Sarebbe poco attento tuttavia non rilevare che il mercato entra in una fase più matura e in cui i margini sull’attività tradizionali sono in contrazione sia per la competizione, e per la guerra dei talenti, che per l’ingresso nel mercato di alcuni provider di servizi di asset management soprattutto di prodotti passivi. Il nostro posizionamento è nella fascia alta del mercato maggiormente disponibile a pagare per dei servizi a valore aggiunto che effettivamente creino valore. La nostra non è un’offerta che va in competizione con quella delle banche commerciali che fanno un’altra tipologia di business, di prossimità e di grandi volumi a bassi margini. Ci differenziamo per un approccio quasi artigianale volto a costruire su misura un’offerta dedicata rispetto all’unicità del cliente.
Esigenze che in certi casi sono anche di natura imprenditoriale…
Al contrario di altre strutture siamo in grado di coprire a 360° gradi tutti i bisogni del cliente imprenditore. Sicuramente molto importante è la parte di investimenti diretti nell’economia, che per Deutsche Bank non è tanto una risposta a gap di redditività ma quanto una soluzione per creare del valore aggiunto in termini di offerta e di proposition per il cliente stesso con degli investimenti meno correlati a quelli che sono gli investimenti sugli asset finanziari. Da sottolineare anche la parte di structure lending, che viene vista dai nostri clienti come un’attività di soluzione o per smobilizzare degli investimenti illiquidi che hanno nel bilancio delle proprie holding o come efficientamento per sfruttare delle operazioni di mercato anche utilizzando la leva finanziaria.
Su questa intuizione è nata la Bank for Entrepreneurs.
La Bank for Entrepreneurs è un progetto globale che Deutsche Bank vuole implementare in tutto il mondo. Come Italia – per Deutsche Bank il secondo mercato domestico – siamo molto orgogliosi di essere stati scelti come sito pilota. La Bank for Entrepreneurs ha l’ambizione di essere la controparte di riferimento per gli imprenditori che ricerchino una banca globale che possa rispondere tramite un’offerta olistica ai bisogni suoi e della sua famiglia ma anche della propria azienda. Avere un unico interlocutore secondo noi è un valore aggiunto: in una stessa struttura il cliente è in grado di trovare servizi di PB&WM, un’offerta di Business banking dedicata alle aziende mid-cap di fatturato che va dai 50 milioni di euro a un miliardo di euro e infine servizi di investment banking dedicati all’azienda e all’imprenditore stesso. Abbiamo l’ambizione di essere, anche recependo i feedback che stanno arrivando, la controparte prescelta dagli investitori che ricerchino un player che possa rispondere e supportarli per i momenti strategici della vita della azienda stessa, fornendo loro una piattaforma di prodotti dedicati, come coperture su tassi, currency, trade finance e cash management.