Gli istituti di credito europei si preparano a gestire un’ondata di npl in arrivo tra la fine del 2021 e il 2022, quando i governi nazionali sospenderanno le misure eccezionali sui prestiti. Si parla di una cifra compresa tra 0,9 e 1,2 trilioni di euro
Roberto Frazzitta: “Le banche oggi hanno un’opportunità unica di ripensare ai propri modelli, con l’obiettivo di assicurarsi una crescita redditizia. Accelerando la digitalizzazione e lavorando sulla sostenibilità”
Innanzitutto premere ancor più l’acceleratore sulla digitalizzazione, valutando “onestamente la velocità” del proprio progresso digitale e spingendo le risorse sulle aree che “contano di più per i clienti e per la redditività dell’istituto”. Puntare poi sulla sostenibilità, anche in termini di costi. Basti pensare alla ridefinizione dei beni immobili resasi necessaria dalle nuove modalità di lavoro (vedi lo smart working) ma anche a un uso più intelligente della tecnologia, della digitalizzazione e degli strumenti di automazione. Seguono al terzo e quarto posto la necessità di individuare nuovi percorsi per la redditività e trasformare la sostenibilità in una proposta commerciale. “I prodotti e la consulenza relativi a questioni come la decarbonizzazione e il rischio climatico porteranno a una riconfigurazione dei processi interni sulla gestione del rischio, la catena di fornitura e i beni immobiliari”, osservano al proposito i due esperti. “Raggiungere un profilo sostenibile può tradursi in una migliore economia e una maggiore resilienza della banca”.
Chiude il cerchio la necessità di accelerare il consolidamento. Dal 2019, infatti, i primi tre player di ogni mercato nazionale a livello europeo vantano meno del 50% dei depositi del proprio mercato di riferimento. Certo, rassicura Bain & Company, le stime sull’escalation di operazioni M&A restano positive. Il che significa che deal nazionali che vedono la partecipazione degli istituti di minori dimensioni potranno consentire una migliore gestione dei costi e delle richieste normative. Mentre quelli “opportunistici transfrontalieri emergeranno sulla scia della spinta delle autorità di regolamentazione che chiedono istituti più grandi e più sani”. Da non escludere, concludono gli esperti, anche l’acquisizione di fintech. Considerando le loro valutazioni in discesa.