Il titolo apriva la mattinata a 1,25, in rialzo sulla chiusura precedente di 1,16 euro ad azione.
Il mercato ha le orecchie puntate sulle indiscrezioni di stampa relative all’ok informale della Direzione concorrenza di Bruxelles (DgComp) per la creazione di una bad bank. Sulla scorta dei rumores, Mediobanca Securities ha confermato il rating neutral di 1,3 euro per azione sul titolo.
La bad bank Mps sarebbe cosa fatta. Ora la parola spetta alla Bce
Sul fronte europeo, la vicepresidente esecutiva della Commissione e responsabile della concorrenza Margrethe Vestager dice che “siamo stati in contatto con le autorità italiane sulla valutazione degli asset che sono stati trasferiti, e da quello che possiamo vedere non è un’operazione di aiuti. E’ stata decisa prima della crisi Covid”. E poi: “Sta agli stati decidere se notificare qualcosa o no, e gli italiani finora non hanno notificato e non commentiamo, siamo in contatto. Abbiamo valutato i livelli, e abbiamo dato conforto agli italiani su questa questione”. Vestager ha inoltre aggiunto che l’uscita del Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano dal capitale della banca “rientra tra gli impegni presi”. Si ricorda che il Tesoro è primo azionista di Mps, con il 68% del capitale.
A pochi giorni dal passaggio di consegne tra Marco Morelli e Guido Bastianini, la notizia è importante. L’ok di Bruxelles sbloccherebbe una partita a cui la banca lavora da più di un anno. Dovrà essere però la Bce a esprimersi per il via libera finale. Il sentimento di mercato comunque non ha dubbi: la bad bank di Rocca Salimbeni è cosa fatta.
L’approvazione ufficiosa della Commissione consente lo scorporo di crediti deteriorati del Montepaschi per 9,7 miliardi di euro, per farli confluire in una bad bank.