Il costo medio degli Etf di Vanguard disponibili in Italia sarà pari allo 0,16%
Per Sean Hagerty, head of Vanguard Europe “i costi hanno un impatto concreto sui ritorni e ogni euro pagato in commissioni è semplicemente un euro in meno di rendimento potenziale”
In Italia Vanguard ha fatto il proprio ingresso a gennaio 2019 con la quotazione di 19 Etf su Borsa Italiana
La riduzione delle commissioni – spiega Vanguard – è guidata dall’impegno della società nell’offrire agli investitori “il miglior rapporto qualità-prezzo” nell’ambito della gestione degli investimenti. “Per molto tempo, gli investitori hanno ricevuto un servizio di gestione complesso, pagando costi elevati”, ha dichiarato Sean Hagerty, head of Vanguard Europe.
Per Hagerty e per Vanguard “è tuttavia necessario andare oltre per far sì che gli investitori comprendano l’impatto dei costi sui rendimenti degli investimenti. Esiste ancora l’idea errata che quanto più si paga per un investimento, tanto più esso debba performare in termini di rendimento”.
“In realtà – sottolinea Hagerty – i costi hanno un impatto concreto sui ritorni e ogni euro pagato in commissioni è semplicemente un euro in meno di rendimento potenziale. Gli investitori non possono controllare i mercati finanziari, ma possono sicuramente controllare i costi che pagano”.
Un tema diventato significativamente più rilevante in seguito all’ingresso di Mifid2. E non riguarda solo il mondo degli Etf: lo scorso 10 ottobre Fidelity Investments ha smesso di addebitare commissioni agli investitori sulle operazioni online di titoli statunitensi, fondi negoziati in borsa e operazioni su opzioni.
La banca di investimento britannica Barclays, invece, l’8 ottobre ha lanciato i primi prodotti al mondo a zero commissioni, due Exchange -Traded Notes (Etn). La mossa di Vanguard potrebbe quindi scatenare una reazione da parte dei competitors, nazionali e non. Che si apra definitivamente una nuova fase nella guerra ai costi?