Le nuove strade del wealth management tra digitale e private markets

Laura Magna
Laura Magna
29.6.2022
Tempo di lettura: 5'
Bnp Paribas wealth management punta sempre più su digitalizzazione e sostenibilità. La banca ne ha parlato oggi, nel corso di un evento a Parigi, durante il quale il ceo Vincent Lecomte ha presentato la nuova soluzione dedicata all'investimento in asset privati: private equity, real estate, infrastructure

Tecnologia e sostenibilità. Sono le parole chiave del wealth management di Bnp Paribas, che si pone l’obiettivo di “rendere ottimale l’esperienza cliente, attraverso tre canali: new feature digitali, un’offerta integrata e una serie di partnership con primarie fintech – così Vincent Lecomte, ceo della banca francese che ha in gestione masse per 420 miliardi di euro - Vogliamo diventare la banca di riferimento per imprenditori e hnwi in Europa e in asia. Non solo servendo i clienti ma anche usando le risorse dalla investment bank, in un modello di banca integrata – ci siamo espansi in Belgio, Francia, Italia e Germania – e in Asia, nella Greater Cina, con Hong Kong e Taiwan, ma anche nel Sud Est, a partire da Singapore”.

La digitalizzazione parte da lontano

Il processo di digitalizzazione del wm di Bnp Paribas inizia nel 2017, prima della pandemia, con il lancio di client experience, che ha riunito 400 private banker, esperti, clienti e fintech per co-creare nuove soluzioni digitali. Oggi l’offerta digitale della banca si amplia grazie a una nuova piattaforma dedicata agli asset privati che sarà lanciata a partire da luglio 2022 in tutti i paesi in cui opera Bnp Paribas Wealth Management. Questa nuova piattaforma digitale offre ai clienti l'accesso in tempo reale a tutte le informazioni relative ai loro investimenti in fondi di asset privati, che hanno sottoscritto tramite firma elettronica. Fornisce ai clienti una visione a 360° dei portafogli con aree geografiche, strategie o valute dettagliate. La piattaforma fornisce inoltre una rendicontazione dettagliata sulla performance di ciascun fondo e sul relativo portafoglio consolidato. I clienti ricevono automaticamente notifiche non appena nuove informazioni su uno dei loro investimenti vengono pubblicate sul portale. Offre inoltre l'accesso a contenuti dedicati su queste classi di risorse (video di esperti, articoli e così via).


Una nuova piattaforma integrata di servizi digitali nei private markets

“L'espansione dei nostri servizi digitali è un ciclo continuo che segue la costante evoluzione delle esigenze dei nostri clienti – prosegue Lecomte - Siamo convinti che l'unico modo per offrire una nuova esperienza di private banking - personalizzato, integrato e multicanale - sia unire le nostre competenze e risorse interne, i servizi di partner leader e coinvolgere i nostri clienti in ogni fase della progettazione e del collaudo”.

Proprio questa capacità ha consentito alla banca, nel momento in cui si è manifestata l’emergenza pandemica e sono scattati i lockdown “di non interrompere – ricorda Anne Pointet, Deputy CEO - attraverso gli strumenti di web collaboration, la relazione con i clienti. il risultato è che oggi il 60% dei nostri clienti sono molti attivi sui canali digitali e usano gli strumenti digitali 2 o 3 volte al giorno. Il modello di servizio resta ibrido. L’interazione umana resta la chiave, ma l’aspetto digitale consente di avere accesso a informazioni immediate e a capacità di investimento in maniera altrettanto rapida e sicura”.


La pandemia ha cambiato i modelli di interazione

Insomma la pandemia ha cambiato drasticamente il modo di interazione con i clienti wealth. “Facciamo leva – aggiunge Mariam Rassai, Head of Client Experience and Digital Transformation – su un’offerta digitale complessiva. Offriamo advisory anche sui private markets, abbiamo portato in digitale la consulenza: online riusciamo a simulare l’asset allocation, creiamo contenuti e forniamo canali di comunicazione sicuri e trasparenti attraverso cui i clienti possono interagire con i banker in tempo reale. Quello che proponiamo è un modello ibrido, personalizzato e olistico”. Che si basa su quattro pilastri: gli investimenti in private asset; la strategia di asset allocation, i tool di education e l’impact methodology.

Gli hnwi hanno complessità che necessitano di digitalizzazione, per poter soddisfare il loro appetito per l’economia reale. “I private asset – spiega Claire Roborel de Climens, Head of Private and Alterative Investments - offrono minor volatilità, un hedge contro l’inflazione e ritorni attrattivi. Per questo è stato prioritario per noi semplificare il processo attraverso la digitalizzazione. Oggi a disposizione dei clienti c’è una dashboard che rende possibile ottenere tutte le informazioni sul portafoglio privato, con massima trasparenza: commissioni, spaccato, rendimenti. Forniamo anche contenuti educativi in forma di articoli o di video. Il private banker riceve a sua volta una notifica ogni volta che viene emesso un documento relativo al suo cliente. In questo modo è in grado di avvisarlo in tempo reale sulle caratteristiche del portafoglio, sui rendimenti, su eventuali nuove occasioni di investimento che dovessero emergere”.

 

Giornalista professionista dal 2002, una laurea in Scienze della Comunicazione con una tesi sull'intelligenza artificiale e un master della Luiss in Giornalismo e Comunicazione di Impresa. Scrivo di macroeconomia, mercato italiano e globale, investimenti e risparmio gestito, storie di aziende. Ho lavorato per Il Mattino di Napoli; RaiNews24 e la Reuters a Roma; poi Borsa&Finanza, il Mondo e Plus24 a Milano. Oggi mi occupo del coordinamento del Magazine We Wealth (e di quello di tre figli tra infanzia e adolescenza). Collaboro anche con MF Milano Finanza.

Cosa vorresti fare?