La pandemia ha acuito la distanza sociale, mettendo in luce il valore di intelligenza emotiva ed empatia nella consulenza finanziaria. Avvantaggiando le donne nella relazione con il cliente
In T.Rowe Price il 44% dei dipendenti a livello globale è donna e il 29% di quelli americani appartiene a minoranze etniche e religiose
In Europa, dove le donne in posizioni executive sono il 21%, il programma “Wave” è volto a riconoscere la necessità di promuovere la diversità di genere in funzioni chiave
Secondo Briganti, riconoscere e promuovere la diversità dei talenti non è dunque solo una questione di responsabilità sociale, ma un valore per i clienti e per i dipendenti. In T.Rowe Price, spiega, “ci sono tantissimi programmi legati alle donne, ma anche alla diversità etnica, culturale e religiosa”. Ogni anno, tra l’altro, la società redige un bilancio per svelare in che modo questi valori si siano evoluti: oggi il 44% dei dipendenti a livello globale è donna e il 29% di quelli americani appartiene a minoranze etniche e religiose, come gli afroamericani, gli asiatici e i latino-ispanici. “È ovvio che quando parliamo della diversità di genere è un discorso globale, ma quando ci riferiamo alle minoranze etniche dobbiamo considerare il mosaico della popolazione dei vari paesi in cui la società è presente”, spiega Briganti. In Europa, in particolare, il programma “Wave” è volto a riconoscere la necessità di promuovere la diversità di genere e la presenza delle donne in funzioni chiave, non solo in quelle amministrative (in questo caso si parla del 62%) ma anche in quelle executive (21%).
“Nel settore finanziario le competenze tecniche sono un requisito necessario e gli asset manager possono aiutare a svilupparle attraverso tutta la filiera produttiva e distributiva fino al cliente finale, tramite la trasmissione di informazioni e iniziative come quelle citate in precedenza”, precisa Briganti. Ma, aggiunge, la pura competenza tecnica non basta. “Ci sono altri concetti rilevanti, come l’intelligenza emotiva che permette di gestire le scelte di impulso, che sono una parte imprescindibile del nostro modo di essere, agire, operare e, a lungo andare, anche di investire; così come l’empatia, una soft skill importantissima che ci permette di metterci nei panni di un’altra persona e diventare partecipi delle sue sensazioni”. Secondo Briganti, da questo punto di vista le donne potrebbero risultarne avvantaggiate, ma non si tratta di una caratteristica di genere. “È una caratteristica dell’essere umano. Ci sono tantissime persone con una spiccata intelligenza emotiva, portate a rielaborare le informazioni sulla base delle proprie emozioni e delle emozioni altrui”.
“La diversità, che sia di genere, culturale, etnica, porta a una differenza di valori umani, vale a dire le convinzioni interne che muovono i nostri comportamenti”, aggiunge Rocco Minnici, psicologo, coach e formatore. “Bisogna cercare di comprendere quali sono i propri valori profondi e poi quali sono quelli del cliente. È un allenamento, non è così intuitivo”. Una volta raggiunto questo obiettivo, continua l’esperto, si potrà definire quali sono i punti in comune, sui quali basarsi, per poi costruire la relazione. “Adattare il livello comunicativo, in questo contesto, è importantissimo, e molto gira intorno alla formazione legata alle soft skill”, spiega. L’esperienza, continua Minnici, permette di comprendere come gestire il lavoro e le relazioni, ma non necessariamente può essere poi applicata a ogni tipologia di clientela. Fondamentale è l’ascolto attivo, soprattutto nell’era digitale. “L’apertura mentale deve essere ampia e i consulenti devono essere in grado di aiutare i clienti ad approcciarsi a un nuovo modo di comunicare. L’ascolto attivo è indispensabile. Solo così potranno essere compresi i veri bisogni, desideri e obiettivi dei propri interlocutori”.